È morto Ardico Magnini, colonna della Fiorentina del 56 che ha vinto uno scudetto e giocato la finale di Coppa Campioni. Questo il messaggio postato dalla società viola sul proprio sito
“Tutta la Fiorentina esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Ardico Magnini. Campione sul campo dove sapeva esprime tutta la sua grinta e di simpatia fuori dal rettangolo di gioco. Vinse il primo storico scudetto della Fiorentina nel 1956 insieme ad una squadra divenuta leggendaria e prese parte alla finale di Coppa Campioni contro il Real Madrid l’anno successivo
Nato a Pistoia resto’ sempre legato ai colori viola e a Firenze dove ha trascorso tutta la sua vita”
Qualche anno fa abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo, ecco l’intervista esclusiva che ci concese
Ardico, ci puoi raccontare come è stata la tua infanzia ?
“Mi spiace non poter rispondere a questa domanda , è un periodo molto difficile della mia vita che preferisco non rammentare, c’era la guerra…”
Raccontaci allora come è iniziata la tua carriera, dove hai iniziato a giocare a pallone?
“Giocavo con gli amici per la strada , ci ritrovavamo in Piazza d’Armi.” (Piazza della Resistenza a Pistoia, così la chiama Ardico la sua piazza dove nasce e dove trascorre molto del suo tempo libero .E’ li che lo vede giocare un dirigente ndr)
Quindi giochi alcuni anni nel campo Mesiano e poi nella Pistoiese? In difesa?
“No, ero una mezzala, anche bravino a fare goal , un anno sono stato anche capocannoniere.”
Il tuo nome e’ particolare..
“Mio padre amava un nome Ardic …ma in quei tempi c’era il fascismo e fu registrato Ardico”
Che mestiere faceva tuo padre?
“Il ciabattino e all’inizio si arrabbiava molto perchè tornavo sempre da giocare con le scarpe rotte!”
Meno male che faceva il ciabattino se no forse la tua carriera sarebbe finita li…
Perchè, pur essendo tifosissimo del Bologna hai scelto Firenze quando ebbi la richiesta sia dal Bologna che dalla Fiorentina?
“Mi veniva detto,che se fossi andato a Bologna ci sarei rimasto tutta la vita…ed allora scelsi Firenze anche per la vicinanza,e poi calcisticamente erano tutte e due delle buone squadre. Era l’anno 1950, venni a Firenze in compagnia della mia fidanzata, Anna, che e’ la mia moglie attuale. Siamo insieme da 60 anni”
Chi ha capito, allora, che avevi qualità da esprimere in difesa? Bernardini?
“No e’ stato Ferrero appena sono arrivato alla Fiorentina vide nel mio fisico possente ed agile allo stesso tempo una risorsa della difesa”
Che calcio era il vostro?
“Era semplice,non c’erano tutte le tattiche di oggi eravamo disposti in campo con il “doppio v”(W) marcavamo ad uomo e passavamo quasi sempre la palla al solito compagno .contava molto l’affiatamento tra noi , e tra noi si era creata una solida amicizia in campo e fuori.”
Con chi legasti di più?
“Con Cervato, un grande in campo ma anche nel privato. Una persona solida integerrima. Pensa che quando in ritiro scherzavamo un po’ con le cameriere, lui quasi si arrabbiava..”
Della famosa finale del 56 e del famoso calcio di rigore che ci dici?
“Che il fallo al giocatore avversario sicuramente lo fatto…ma sicuramente fuori area, Ne sono sicuro…C’era 1 metro”
L’arbitro Horne non vide bene…
“Diciamo di si…dopo la partita alla consegna dei premi venne da me che ero il giocatore che
conosceva meglio di noi e mi dono’ il famoso cucchiaio che era stato dato a lui”
bella intervista !!!