Giunge alla conclusione, visto il decreto di archiviazione, il procedimento penale in merito alla morte di Davide Astori per quanto riguarda la posizione del dottor Francesco Stagno, il medico che, in veste di responsabile dell’istituto di medicina di Cagliari, rilasciò l’idoneità sportiva al compianto capitano della Fiorentina ai tempi della sua permanenza in Sardegna (2008-2014).
Stagno era stato indagato per la improvvisa morte di Astori, sopraggiunta il 4 marzo 2018 ad Udine alla vigilia di una partita: il calciatore, secondo l’autopsia, morì per cardiomiopatia aritmogena biventricolare. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze, Angela Fantechi, ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero Antonino Nastasi accogliendo la tesi difensiva presentata dall’avvocato del dottor Stagno, Andrea Puccio.
L’avvocato spiega, nello specifico, che il Gip “ha valorizzato gli elementi probatori e le evidenze tecniche forniti dalla difesa in sede di interrogatorio, giungendo ad affermare l’infondatezza della notizia di reato e l’inconsistenza delle fonti di prova acquisite dalla Procura della Repubblica”.

Stagno fu il medico che a Cagliari rilasciò nel 2014 la certificazione di idoneità sportiva a Davide Astori a seguito della prescrizione della prova da sforzo che, a quanto commenta l’avvocato difensore, “fu eseguita e refertata da un altro professionista, il professore Lai, che non indicò la presenza di extrasistole ventricolari che avrebbero imposto la prescrizione di indagini di secondo livello. Stagno quindi rilasciò la certificazione in presenza di un referto che non aveva segnalato la criticità che, pure, erano emerse”.
“Da sempre convinti dell’assoluta correttezza dell’operato del dott. Stagno – spiega l’avvocato Puccio – non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione per il risultato ottenuto”.
Rimane aperta, a questo punto, solo la posizione del professor Giorgio Galanti, ex direttore dell’Istituto di medicina sportiva di Careggi, con l’accusa di omicidio colposo. Al professor Galanti la Procura di Firenze contesterebbe il rilascio di due certificati di validità, avvenuti nel luglio 2016 e 2017, che sarebbero stati emessi anche se nelle prove di sforzo erano state rilevate delle aritmie. L’avvocato difensore di Galanti, Sigfrido Fenyes, ha chiesto lo scorso 9 gennaio che il suo assistito venga giudicato tramite il rito abbreviato.
Una nuova perizia è stata disposta dal gup Angelo Pezzuti affidata a due professionisti: Gianluca Bruno, medico legale, e Fiorenzo Gaita, cardiologo. L’udienza nella quale si terrà la discussione della perizia è prevista per il primo ottobre di quest’anno.