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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Viola ancora sottotono, é giunto il tempo delle scelte che non possono essere più rimandate

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Viola ancora sottotono, é giunto il tempo delle scelte che non possono essere più rimandate

Marzio De Vita

8 Novembre · 00:07

Aggiornamento: 8 Novembre 2020 · 00:17

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Commisso Iachini

Ennesima prova anonima della compagine di mister Iachini. Certo, questa volta almeno, la squadra viola é tornata a casa con un punto. Il gioco però ancora é un lontanissimo miraggio.

Non deve ingannare neanche il dato del possesso palla, (61%) perché questo, è stato il risultato di una precisa scelta della compagine di Liverani, ovvero, lasciare la palla alla Fiorentina, facendo densità nel mezzo, otturare tutte le linee di passaggio per poi cercare di colpire in contropiede. Opzione questa tra l’altro mai riuscita.

É stato comunque un possesso di palla piuttosto sterile, sempre con passaggi orizzontali, senza mai verticalizzare e senza soprattutto, mai accelerare. La risultante di questo, non potevano che essere, 90 minuti di sbadigli. La Fiorentina non ha idee, una volta in possesso palla sembra che, l’unica opzione sia quella, di dare palla a Ribéry, il quale, se gioca sulla linea dei centrocampisti, finisce per agire in una zona di campo dove non può determinare e soprattutto con lasciare solo e abbandonato a se stesso il povero Kouamé che, in fatto a protezione della palla, non si può dire assomigli al miglior Luca Toni.

Adesso però il vaso é colmo e la società deve dimostrare di esserci, deve assumersi le proprie responsabilità e sostituire una guida tecnica oramai lasciata solo a se stessa ed incapace di avere quel guizzo che possa anche soltanto dare l’impressione lontanamente si poter mescolare le carte. Tutti vogliono bene a Beppe, ma nessuno (tranne forse Commisso) lo vuol più rivedere sulla panchina viola alla ripresa del campionato. L’ambiente viola é una bomba pronta ad esplodere e forse adesso è arrivato il momento di decidere se disinnescarla oppure fare si che faccia saltare tutto in aria.

Adesso le chiacchere stanno a 0, le scusanti terminate ed il credito dovuto a chi si affaccia per la prima volta nel calcio italiano, ampliamente speso. Questa è l’ultima chance di salvare una stagione che, diversamente, rischierebbe seriamente di esser compromessa e con essa la credibilità di dirigenza e proprietà.
Adesso serve fare una cosa soltanto. Fatela.

a cura di Marzio De Vita

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