Il giornalista di Mediaset, Paolo Bargiggia, dopo la sconfitta della Fiorentina in casa contro il Benevento, ha scritto, attaccando Commisso, che ingaggiare Prandelli dopo i fallimenti arrivati a partire dai mondiali del 2014 è stata una scelta degna del presidente del Borgorosso. Ecco, fermo restando che ognuno è libero di dare la propria opinione in merito alle scelte fatte, però, è bene farlo appena queste scelte vengono compiute.
Ergo, criticare la scelta di affidarsi a Cesare Prandelli è legittimo, farlo dopo la prima sconfitta però, è scorretto. Perchè se davvero pensi che Prandelli sia stata una scelta sbagliata, lo dovevi scrivere quando è stato annunciato o nei giorni successivi. Non fare il fenomeno dopo la prima sconfitta.
Ecco, siamo stati i primi a contestare alcune affermazioni e concetti sostenuti da Commisso nella sua ultima intervista ma su questo aspetto il patron della Fiorentina ha avuto ragione. Critiche? Si, ma al momento giusto. Non il giorno dopo la prima partita persa.
Anche se, per quanto riguarda la scelta di confermare Iachini, la maggior parte della critica lo aveva detto e sostenuto già in estate. Ma questo è un tema che abbiamo già affrontato.
Chi meno spende nel calcio, più spende. Tra Montella, Iachini e Prandelli la Fiorentina spende più di 3 milioni netti in questa stagione, quasi 7 milioni lordi. Andare a prendere la scorsa stagione Spalletti ad esempio, sarebbe costato uguale. Ma certi nomi arrivano se hai un programma serio e ambizioso. Su questo aspetto si sta lavorando con Sarri, ma questo è un discorso su cui, per adesso, non torneremo. Non è il momento.
La scusa dello stadio non regge più. Serve lo stadio di proprietà se vuoi vincere lo scudetto e lottare costantemente ai vertici, non per arrivare quarto o quinto. Non serve lo stadio per battere il Benevento in casa. Dare uno stadio di proprietà alla Fiorentina deve essere un grande obiettivo, non l’alibi dei fallimenti tecnici.
Comunque crediamo che Commisso sulla sua pelle stia pagando un conto troppo salato per via di una gestione tecnica fallimentare che sostanzialmente non dipende da lui. Su questo aspetto Pradè ha responsabilità importanti. L’alibi della mancanza di autonomia piena nelle scelte non può essere una giustificazione. Nessuno ti costringe a restare se le cose non vanno come credi e non lavori come avresti immaginato.
Se in tre sessioni di mercato spendi 112 milioni di euro e non ti fai trovare pronto al momento della cessione di Chiesa, vuol dire che hai toppato nel tuo lavoro che sta anche nella programmazione. Parola che ormai a Firenze non si conosce più da tempo.
Chiusura su Ribery, la scelta di far tornare la famiglia a Monaco di Baviera in estate, è stata solo l’antipasto della scelta presa ormai da tempo, a fine anno farà le valigie e andrà via. Il feeling con i senatori dello spogliatoio viola non è scattato e questo si vede in campo in questo inizio di stagione. La Fiorentina risparmierà 7 milioni di euro lordi all’anno, 4 netti a stagione.
Flavio Ognissanti
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