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Iachini: “Squadra mi ha chiesto di andare in ritiro. Kokorin mai allenato. Quarta mi conosce poco”

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Iachini: “Squadra mi ha chiesto di andare in ritiro. Kokorin mai allenato. Quarta mi conosce poco”

Redazione

30 Aprile · 12:27

Aggiornamento: 30 Aprile 2021 · 12:27

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Firenze, stadio Artemio Franchi, 08.02.2020, Fiorentina-Atalanta, Foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com

Oggi Beppe Iachini ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida di domenica alle ore 15 tra Bologna e Fiorentina, queste le parole del tecnico viola

In questo periodo stai lavorando più sulla testa dei giocatori o sulla parte tattica?

Stiamo lavorando su tutte e due le cose. Dopo cinque mesi senza stare insieme è normale che si dovevano ritrovare alcuni meccanismi, soprattutto per quanto riguarda la linea difensiva. E poi la testa, come si son ritrovati, con maggiore preoccupazione e tensione andava accorciata la squadra, fatto un lavoro psicologico. Quando c’era un mezzo episodio ho notato, in un minuto, hanno cambiato poi il finale di partita. Questo fa presagire tensione. Mi auguro che questi risultati, prestazioni delle ultime settimane diano ancora più fiducia ai ragazzi per il finale di campionato. Dobbiamo preparare una gara alla volta. Bisogna migliorare sotto l’aspetto organizzativo ma saper anche gestire situazioni non positive che possono esserci durante le partite. L’equilibrio che si deve avere è il tenere per 95′ la stessa attenzione, linee di gioco e applicazioni. In questo la squadra sta crescendo.

Si è alzata la quota salvezza, o possono bastare quattro punti? 

Sotto questo aspetto, guai a fermarsi a fare calcoli, guai a pensare agli altri. Bisogna andare in campo e portare a casa il massimo che possiamo. Fare di tutto per 95′ prestazione giusta, importante, sotto ogni punto di vista. Il particolare adesso, può essere ancor più determinante. E’ da quando sono arrivato che batto sotto questo aspetto. Mi ha fatto piacere ad inizio di questa settimana. Il fatto che i ragazzi mi hanno chiesto di poter andare un giorno prima insieme a preparare la partita in ritiro è una cosa molto positiva. C’è voglia di far bene. Mi ha fatto piacere la proposta di questo ritiro anticipato.

Da stasera in ritiro?

Sì. Ci alleniamo da domani qui, partiremo nel pomeriggio.

Questa trasferta può essere decisiva ed essere affrontata in maniera tale, che sia spartiacque? Nel 2020 a Bologna hai iniziato la tua avventura…

Un po’ di similitudini che ho trovato lo scorso anno, la stessa pressione, tensione che non aiuta nelle partite. Non aiuta a scendere in campo serenamente ma ora ci stiamo scrollando di dosso questa cosa. Vogliamo dare più forza al movimento tattico, più determinati nelle letture. Non dobbiamo rinunciare, mai essere vittime di episodi sfortunati o negativi che possono capitare. Di partita in partita delle cose sono migliorate, questo deve essere il nostro DNA. Chiaro che questo lavoro che i ragazzi stanno portando sul campo dovrà portare continuità di risultati e prestazione. Mi aspetto risposte da tutti. Non c’è da far calcoli.

Che Bologna si aspetta?

Conosciamo il Bologna, ottima qualità in tutti i reparti, davanti hanno giocatori importanti, tattica individuale importante. Allenata molto bene da Sinisa, ne ha fatto un giocattolino molto interessante. Bisogna stare attenti e fare la nostra partita in modo giusto nelle due fasi per poter essere incisivi e pericolosi.

Rientra Bonaventura, in quest’ottica qualcuno deve star fuori. Chi può darti maggiore spinta dalla panchina?

Sì, terrò conto di tutto. Vediamo singolarmente come stanno a livello fisico, poi ci saranno valutazioni di questo tipo. Le partite vanno lette e determinate sia all’inizio che in corso. Castrovilli ha fatto bene a Sassuolo e a Genova, sta facendo bene, e convivendo con un problemino fisico ma per noi è un giocatore importante. Vedremo in questi due giorni come staranno a livello fisico e poi si sceglierà anche come partire. Non si parla più dell’io perchè tutti sono determinanti. Le partite sono sempre meno e quindi bisogna essere determinanti.

In questo finale di stagione Kokorin e Malcuit potranno essere elementi da utilizzare?

Kokorin non si è ancora allenato con me da quando sono arrivato, ha avuto questo problema. Ha sempre avuto il suo programma differenziato. Non so quando definitivamente potrà in parte tornare con noi, stanno facendo ulteriori accertamenti. Con Malcuit stiamo lavorando ha grandi margini di miglioramento, può crescere sotto l’aspetto tattico, e della partecipazione e dello spirito. Si sta cercando sia di stimolarlo che portarlo a conoscenza di situazioni tattiche dove ci può aiutare.

Situazione acciaccati? Qualche talento in Primavera?

I ragazzi si stanno riprendendo, anche Venuti. In questi ultimi giorni vediamo. Verificheremo la loro condizione, veniamo da tre partite, va presa attenzione a ciò. La Primavera, molto contento, quando vince la Fiorentina sono felice a prescindere. Sono contento per Aquilani, e quindi per la società ed i ragazzi. Da quando sono tornato sono sempre venuti alcuni ad allenarsi con noi, alcuni sono interessanti, possono crescere e migliorare e in futuro aiutare la prima squadra. Lo scorso anno ha esordito Dalle Mura e Brancolini con me nel finale. Mi auguro di dare soddisfazione anche a qualcuno di loro nel finale.

Quarta che momento sta attraversando? È un fatto di condizione fisica?

No, stiamo lavorando. Lavorando di reparto, di linea, di fuorigioco, è chiaro che in questo senso Quarta ha ovviamente rispetto ad altri compagni, un po’ di lavoro perso. Con me aveva fatto appena un mese di lavoro, poi ovviamente il calcio cambia, si evolve. Per quanto mi riguarda la fase difensiva per caratteristiche, abbiamo ripreso a lavorare su certi meccanismi ed in questo senso lui lavora più che con gli altri. Sta migliorando e crescendo molto. Niente a livello fisico, solo situazione lettura di reparto nel contesto della squadra. Giocatore importante come Igor e gli altri.

La Fiorentina fisicamente sta molto bene, l’abbiamo ritrovata.

Domenica negli ultimi 20′, non abbiamo avuto più quella gamba per affondare ancora e mi è dispiaciuto. Ci son venute a mancare un po’ di energie… Lavoriamo forte, spingiamo durante gli allenamenti, queste cose dobbiamo riportarle sul campo. Viene determinante ogni singola situazione.

La Fiorentina dovrà fare la partita contro il Bologna. Loro hanno dei giocatori veloci, dunque il centrocampo dovrà essere pronto. Sarà questa una delle chiavi?

Noi rispettiamo le caratteristiche degli avversari, il Bologna ha diversi giocatori che ti arrivano anche con qualità da dietro e velocità. Bisogna essere molto organizzati ed andare ovviamente, come è stato nel nostro modo di giocare, di ribattere e fare le cose che prepariamo in settimana. Partita giusta in tutte e due le fasi.

Sembra essere uscito Eysseric dai titolari. Motivo tecnico, tattico o fisico?

È sempre entrato ma in questo momento dentro il campo abbiamo Bonaventura, Castrovilli e Amrabat. Nelle valutazioni ho sempre in mente due partite. Delle volte può essere molto utile lui e Callejon quando devi andare ad incidere ulteriormente nella partita con giocatori freschi che possono imprimerti una spinta maggiore nel ricercare i tre punti. Mi aspetto grande partecipazione, ci possono dare vantaggi.

Vlahovic?

Dusan è concentrato su questa stagione, sul lavoro. Stagione importante per lui, sta lavorando con umiltà e deve continuare a fare questo. Deve cercare di avere sempre forza mentale, deve stare sul pezzo e spingere. Conta sempre la partita dopo nel calcio, dovrà dimostrare ancora che è un attaccante forte ed importante lui come tutti i suoi compagni. Sa che il percorso è questo.

Con la maglia della Fiorentina hai scritto le pagine più belle della tua carriera, Firenze seconda casa, e rapporto fortissimo con i tifosi viola. Mettendo insieme tutto questo e pensando che hai un finale di stagione difficile, questa da allenatore è l’avventura in assoluto più difficile?

Guarda mi è successo lo scorso anno quando sono stato chiamato, la situazione non era facile, andava ribaltata. Mi è ricapitato ancora quest’anno, per poter venire a dare una mano, ed un finale con un calendario difficile, una situazione particolare a livello mentale nel gruppo. C’è pathos quando sei affezionato entra anche il cuore, non solo un fattore professionale, senti ancora di più questa cosa. Devo fare però il mio lavoro e cercare con tutti di portare a casa un risultato importante. Ci sono stagioni che prendono una piega così senza un motivo. Dobbiamo affrontare tutto a testa alta. Va ribaltata la situazione negativa con cuore, atteggiamenti giusti in campo e fuori, portare sul campo questi valori per onorare al meglio la maglia viola. Non bisogna mai risparmiarsi.

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