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I 10 motivi che hanno incendiato la rivalità tra Juventus e Fiorentina, dal furto scudetto alla finale Uefa

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I 10 motivi che hanno incendiato la rivalità tra Juventus e Fiorentina, dal furto scudetto alla finale Uefa

Redazione

9 Febbraio · 20:36

Aggiornamento: 10 Febbraio 2023 · 12:04

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La Gazzetta dello Sport, sul suo sito, parla e racconta la rivalità che c’è tra Juventus e Fiorentina a tre giorni dalla sfida dello Stadium tra le due squadre:

“Amarsi mai, per chi si detesta come noi. Fiorentina e Juventus, un romanzo avvelenato da polemiche, tensioni, colpi bassi al mercato, cessioni e tradimenti, bandiere ammainate e bar come feudi, insulti e sberleffi, dal vivo e sui social.

Ecco 10 motivi che hanno incendiato la rivalità.

  1. Un anno fa, in occasione del quarantennale, i calciatori di quella Fiorentina 1981-82 si sono ritrovati per festeggiare lo scudetto perso. Questo per dire, quanto sia rimasto indelebile il ricordo. Ultima giornata 1981-82, Juventus e Fiorentina a pari punti. A Cagliari la Viola protesta per un gol annullato a Ciccio Graziani: finisce 0-0. A Catanzaro la Juventus vince con un calcio di rigore nel finale di partita, gol di Liam Brady, che chiude così il suo biennio in bianconero e lascia il posto a Platini. Lo scudetto alla Juve, ma le polemiche durano da allora.

2) Tarda primavera del 1990. Il più luminoso talento italiano dell’epoca, Roby Baggio, passa dalla Fiorentina alla Juventus. Melodramma in salsa viola. Firenze vive l’addio come un tradimento. Baggio è considerato un figlio, il più amato. La città va a fuoco. Cassonetti bruciati, contestazioni davanti al Franchi, guerriglia urbana. La Juve non molla, forte della promessa del Conte Ranieri Pontello. che in quelle settimane sta cedendo la società a Vittorio Cecchi Gori. Baggio sarà bianconero. E così è.

3) Dopo aver giocato (assai bene) il Mondiale del 1978 in Argentina, Giancarlo Antognoni diventa uno dei campioni più richiesti. Lo vuole la Juventus. Si muove personalmente Gianni Agnelli, l’Avvocato. Che chiama Antognoni, lo convoca a Torino negli uffici della FIAT e lo tenta prefigurando gloria e successo. Quella Juve, allenata da Trapattoni, è destinata a dominare gli anni a cavallo dei due decenni, vincendo sei scudetti dal 1976-77 al 1985-86. Antognoni ci pensa, ma è un attimo. In cuor suo ha già deciso: per niente al mondo “Unico 10” lascerà Firenze.

4) Lite di mercato per un centravanti bulgaro di nome Dimitar Berbatov, che all’epoca – era il 2012 – aveva riscosso un certo successo con il Manchester United. I fatti: Berbatov si promette alla Fiorentina, prende un aereo (pagato dal club viola) per volare da Manchester a Firenze. Però fa scalo a Monaco di Baviera e cambia idea. Si è fatta sotto la Juventus, che lo lusinga con uno stipendio più alto. Berbatov molla la Fiorentina come il due di picche e si accorda con la Juventus. I dirigenti della Viola definiscono la Juve “spericolata e arrogante”. Beppe Marotta intanto annuncia ufficialmente l’acquisto dell’attaccante. Finita? Macché. Berbatov cambia di nuovo idea. Mentre a Torino lo stanno aspettando per la firma, va a Londra e dice sì al Fulham.

5) In questi nostri tempi le partite si giocano prima sui social e poi – eventualmente – in campo. Così quando la Juventus – febbraio 2022 – perfeziona l’acquisto del serbo Dusan Vlahovic, lo porta alla Continassa, lo fa mettere in posa con Federico Chiesa – comprato l’anno prima per 50 milioni – chiede ai due di prestarsi a qualche ripresa (Chiesa ha le stampelle, si è appena infortunato e quando vede l’amico dice: “Io questo lo conosco”), ci fa un bel post e sotto commenta: “Il video che stavate aspettando”. È rivolto ovviamente ai tifosi della Juve che hanno trepidato per il buon esito della trattativa. Ma a Firenze ci leggono anche uno sberleffo.

6) Un piccolo avamposto bianconero a Firenze. È il 1985 (inaugurazione il 15 aprile) quando presso il Bar Signora (chissà se il nome è casuale) viene fondato il primo Club di tifosi della Juventus in provincia di Firenze, precisamente nel rione di Peretola, sulla strada per Prato. Non ha vita facile. Anzi, l’idea è considerata alla stregua di una provocazione e il club viene preso di mira – bonariamente per fortuna – dai tifosi della Viola. Oggi di club juventini a Firenze ce ne sono due: lo Juventus Club “Ali” e lo Juventus Club “Le Signe”, per un totale di circa cinquecento iscritti.

7) Dopo Baggio e prima di Chiesa e Vlahovic, è il turno di un altro fiore della Viola ad essere strappato dal giardino di casa. Federico Bernardeschi romp con il club in malo modo, con la trattativa che ad un certo punto assume i contorni della farsa e il giocatore che presenta un certificato per “gastroenterite acuta” per sfilarsi e passare in bianconero. Il 24 luglio 2017 Bernardeschi diventa ufficialmente un giocatore della Juventus. La Fiorentina incassa 40 milioni più bonus. Al Franchi la contestazione contro i Della Valle è pesantissima. In curva appare uno striscione- rivolto ironicamente al proprietario del club – che farà epoca. C’è scritto a caratteri cubitali: “Venderesti anche ‘i fumo delle candele”.

8) Ora: il primo ad esultare con la “mitragliata” – al netto di quanto sia di dubbio gusto – è stato Gabriel Omar Batistuta, Bati-gol idolo di Firenze. Succede che nell’ottobre del 2013 la Juve di Conte vada in vantaggio al Franchi, segnando prima con Tevez e poi con Pogba. Ecco: entrambi i bianconeri esultano mimando la “mitragliata”, non esattamente una scelta furbissima in quel contesto. Infatti scatenano l’ira funesta della Fiorentina che – spinta da un tifo inferocito . rimonta e vince 4-2 una partita epocale. Il giorno dopo Batistuta bacchetta Tevez: “È un grande giocatore, ma la mia esultanza era completamente diversa. La mia sparava davvero. E comunque gli ha portato male”.

9) Finale di Coppa Uefa 1990: Juventus e Fiorentina sono allenate da due campioni del mondo, Dino Zoff e Ciccio Graziani. Tensioni, polemiche, veleni alla vigilia. All’andata a Torino vince 3-1 la Juventus. La Viola protesta con l’arbitro, lo spagnolo Aladren, subito ribattezzato “Aladron”. Il centravanti della Juve Gigi Casiraghi dice: “Non è colpa mia se la Juve è più potente della Fiorentina”. Celeste Pin, stopper della Fiorentina, la tocca piano. “La Juve? Una squadra di ladri”. Boom. Scoppia il finimondo. Il carico da novanta lo mette il regista Franco Zeffirelli, tifosissimo viola: “Ho visto Boniperti mangiare noccioline in tribuna, sembrava un mafioso americano”. Il ritorno si gioca al Partenio di Avellino, perché al Franchi ci sono i lavori in vista del Mondiale. 0-0, Coppa Uefa alla Juve.

10) Andrea Agnelli, con la Juve impegnata al Franchi in questi anni, non si è mai fatto tanti problemi e nei prepartita in campo ha passeggiato tranquillamente avanti e indietro, mentre da tribuna e curva gli pioveva addosso di tutto, insulti e cartacce varie. Un anno fa (gennaio 2022) quando c’è stata l’indagine Covisoc sulla Juventus, Rocco Commisso ha premuto sull’acceleratore delle polemiche: “Se gli stessi eventi si fossero verificati in una società quotata negli Stati Uniti, gli azionisti che avevano subito perdite farebbero causa a quei farabutti”. In realtà la parola usata non è “farabutti”, ma il più greve “Motherfuckers”, letteralmente “Figli di p****”, gergalmente “Bastardi”.

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