
E’ stato anche capitano: in campionato nella gara del ’Bentegodi’, in Coppa Italia contro la Sampdoria. Per una serie di assenze coincidenti, è vero. Ma la considerazione di Italiano nei confronti di Martinez Quarta c’è ed è altissima. Stima con il Chino si è guadagnato sul campo. Dopo un avvio comunque complicato – come del resto avuto da tutta la Fiorentina in generale – il difensore argentino piano piano ha ritrovato la condizione e anche il sostegno dei compagni; ammesso e non concesso che questo fosse venuto meno nei momenti più difficili e complessi. Come quando la delusione per non essere stato aggregato alla spedizione argentina per i mondiali c’è stata. Inutile negarlo. Anche se poi in Qatar a festeggiare con la coppa c’è andato anche lui. Il segreto probabilmente, oltre allo stimolo dell’allenatore, è stato proprio questo: l’amicizia e la solidità di un gruppo che come si dice ’guarda dalla stessa parte’. E’ vero che i sudamericani hanno un legame molto stretto, come ha confermato lo stesso Cabral e le tante foto fatte insieme a Nico, Igor e Dodo; ma è altrettanto vero che i rapporti all’interno dello spogliatoio sono ottimi.
Oltre a questo, ovviamente, c’è anche il lavoro di Italiano che come si è visto nelle ultime uscite della Fiorentina, ha iniziato a sfruttare anche in modo diverso l’argentino. Un’evoluzione del gioco e nel ruolo che sarà utilissimo anche nel prosieguo della stagione in generale e della carriera in particolare. Non è infatti sfuggito che il Chino sempre di più accompagna lo sviluppo dell’azione, senza disdegnare di salire come mediano aggiunto o suggeritore in appoggio. Situazione tattica che nasce soprattutto dalle capacità tecniche, anch’esse evolute. Non un aspetto da sottovalutare. Lo scrive La Nazione.