Mare, spiaggia, discoteca, relax. Le vacanze a Ibiza sono finite. “Mi sono divertito tanto con gli amici, da Riccardo (Sottil, Fiorentina) ad Andrea (Pinamonti, Sassuolo), ho staccato e mi sono rilassato. Ma adesso ricomincio ad allenarmi bene”.
Da oggi Nicolò Zaniolo riaccende il motore: obiettivo Champions League. “Voglio arrivare in forma ai preliminari di fine luglio con il Galatasaray”, racconta il 23enne tuttocampista azzurro. Negli ultimi sei mesi Nicolò ha cambiato vita: si è trasferito dall’Italia alla Turchia, ha lasciato la Roma per il Galatasaray. Di uguale al passato c’è l’estate che sta vivendo. Oggi come ieri, al centro del mercato. E sempre con la Juventus, la squadra per cui tifava da bambino, a seguirlo con un certo interesse.
Zaniolo, può essere davvero questo l’anno buono per vederla in bianconero?
“A Istanbul mi trovo bene e gioco la Champions League. Poi se entro fine agosto dovesse arrivare una buona occasione per il Galatasaray e per me la prenderemo in considerazione”.
Nelle ultime settimane si è parlato anche del Milan e di un sondaggio della Fiorentina. La Juventus resta il suo sogno anche senza Champions League?
“Sono aperto a tutto. A partire dalla possibilità di non muovermi e restare al Galatasaray, dove mi trovo alla grande. Sì, la Juve è la Juve, anche senza Champions o coppe internazionali. Io da ragazzino ho sempre tifato per i bianconeri, il mio idolo era Pogba. Giocare nella Juve mi farebbe piacere. Parliamo di un grande club. Ripeto: se ci sarà l’opportunità che renda felici tutti e tre – il Galatasaray, io e la Juve – ben venga. Altrimenti sto benissimo in Turchia. Non mi creo aspettative, comunque vada andrà bene”.
Nella Juventus gioca il suo amico Kean, spesso accostato anche al Galatasaray negli ultimi tempi…
“Moise è un amico d’infanzia, un attaccante molto forte e spesso sottovalutato. È un ragazzo per bene, tranquillo: tanta gente non lo conosce e a volte lo giudica senza motivo. Mi piacerebbe giocare con lui: al Galatasaray o alla Juve”.
Se ripensa ai sei mesi trascorsi in Turchia e al campionato conquistato con il Galatasaray?
“A Istanbul ho trovato persone super, tanto in città quanto all’interno del Galatasaray. Mi hanno aiutato tutti ad ambientarmi in fretta. Mi trovo molto bene. In Turchia ho conosciuto un amore incredibile per il calcio. Mi vengono ancora i brividi se penso all’atmosfera dello stadio dopo la doppietta che ho segnato nel derby contro il Fenerbahce. Pazzesco! E poi ho vinto il campionato turco. Dopo la Conference con la Roma, un altro trofeo importante. Speriamo che diventi una abitudine”.
Al Galatasaray ha giocato con una colonia di ex Serie A – da Icardi a Mertens – ma in queste settimane si è parlato molto anche del suo compagno Sacha Boey, il terzino francese seguito dalla Juventus e da altri top club europei. È un laterale da big?
“Sacha è un bel giocatore: ha corsa, tecnica, difende bene. Al Galatasaray gioca a destra, proprio dietro di me. Non mi stupisce l’interesse della Juve e delle big. Quanto a Icardi è senza dubbio il miglior centravanti con cui ho giocato. E su Mertens cosa posso dire? Parliamo di un attaccante che ha scritto la storia del Napoli”.
Ala destra, trequartista, mezzala: ha capito quale sarà il suo ruolo da “grande”?
“Mi trovo molto a mio agio come esterno destro che parte largo e poi taglia dentro il campo. Il trequartista è un ruolo che posso ricoprire bene. Come mezzala mi viene naturale inserirmi e buttarmi in area, ma devo lavorare per migliorare in fase difensiva”.
È tornato in Nazionale in occasione della Nations League. Che cosa ha provato a indossare nuovamente la maglia dell’Italia?
“È sempre un onore giocare in Nazionale ed è stato bello ritrovarla. Abbiamo un bel gruppo, forte. Io ho un debole per Verratti: Marco è un giocatore fantastico”
In Nazionale c’era anche Chiesa, da mesi al centro delle voci di mercato. Come l’ha trovato?
“Federico è un mio amico, capita spesso di vederci anche in vacanza a Forte dei Marmi. In Nazionale abbiamo parlato tanto, ma non di mercato…”.
Si rivede in Casadei, il gioiellino azzurro protagonista al Mondiale Under 20 e pure lui nel mirino della Juventus?
“Sì, mi rivedo in lui. Casadei ha fatto il mio percorso dalla Primavera dell’Inter a una big, all’interno di una trattativa. Ho seguito il Mondiale Under 20 e mi ha impressionato. Lo conosco e spero abbia un bel futuro. Adesso Cesare è al Chelsea. Non so se abbia nostalgia dell’Italia: quelle sono scelte personali”.
A distanza di sei mesi c’è qualcosa che le manca di Roma e della Roma?
“Roma è stato un momento importante della mia vita, con pagine bellissime e altre un po’ meno, e sarò grato in eterno a tutti i tifosi. Il mio augurio è che la Roma possa vincere tanto nelle prossime stagioni. Sono stati anni belli. Mi mancano i pranzi al ristorante la Locanda, che era diventata un po’ la mia seconda famiglia”.
Da quando a febbraio si è trasferito in Turchia ha più parlato con Mourinho?
“No, non l’ho più sentito. Però so che Mourinho mi vuole bene, chiede sempre di me a Sergio Olivera, mio compagno al Galatasaray. Sarò sempre grato a Mou”.
Ci svela un aneddoto su lei e Mourinho?
“L’anno scorso, prima della partita contro l’Empoli, ero un po’ giù di morale perché non segnavo da cinque o sei partite. Mourinho mi ha preso da parte e mi ha detto: “Nicolò, stai sereno. Oggi segni”. E così è stato. Mourinho vede sempre tutto prima, è incredibile. È un allenatore top, speciale. Uno che ti stimola sempre”.
Se chiude gli occhi per un istante e guarda al passato, c’è una cosa nel calcio che non rifarebbe più?
“No, perché io credo molto nel destino. Mi piace guardare avanti, non indietro. Da oggi si pensa al Galatasaray e ai preliminari di Champions League”.
Commisso nel Wall Of Fame dell’istituto di Cultura: “I settentrionali in Italia hanno pregiudizi”