Il trono non è ancora vacante, ma certo è che lo scettro del potere non sembra più così saldo nelle mani dei Della Valle. Il comunicato emesso pochi giorni fa ha investito come un ciclone l’intero ambiente fiorentino ma, fra lo scetticismo generale, l’amministrazione della società non può fermarsi e con essa nemmeno il calciomercato.
Il mercato, appunto. Un altro argomento che ha a lungo infiammato gli animi dei tifosi ma che, di fronte al caos societario, è passato inevitabilmente in secondo piano. Tuttavia le trattative vanno avanti e la più chiacchierata è senza quella relativa a Federico Bernardeschi. L’attuale numero 10 della Fiorentina e della nazionale under 21, con la quale si è messo in mostra nel corso dell’europeo di categoria disputato in Polonia, sembra infatti essere il principale obiettivo della Juventus, disposta a mettere sul piatto una cifra che oscilla fra i 35 ed i 45 milioni di euro (più un’eventuale contropartita tecnica che risponde al nome del centrocampista Tomas Rincon), mentre altri club, come Inter, Chelsea e Manchester United, restano comunque attivi seppur più defilati.
Tuttavia in questo intrigo di mercato un ruolo di prim’ordine avrebbe dovuto giocarlo Andrea Della Valle, che aveva pubblicamente annunciato la sua volontà di incontrare il talento di Carrara al fine di convincerlo ad aggregarsi alla squadra nel ritiro di Moena, anche se, allo stato attuale, sembra alquanto improbabile.
È proprio per questa ragione che la permanenza di Bernardeschi, già piuttosto complicata in precedenza, ora sembra vera e propria utopia. La parola del patron infatti, pur restando quella del proprietario del club, ha adesso un’incidenza assai ridotta rispetto al passato e, allo stesso modo, andrebbe ad influenzare molto meno la decisione del talento classe ’94.
La ragione, almeno in apparenza, è molto semplice… Quali garanzie può offrire Andrea Della Valle al giocatore più talentoso della sua squadra? E una proprietà in procinto di lasciare come può garantire l’allestimento di una squadra competitiva? Le risposte a queste domande possono essere varie e soggette ad interpretazione ma una cosa è certa: il vuoto di potere lasciato dai Della Valle complica, e non poco, la trattativa legata al rinnovo di Bernardeschi e così le possibilità di vederlo a Firenze anche nella prossima stagione si riducono ulteriormente.
Gianmarco Biagioni