Troppo presto per fare un bilancio su Raffaele Palladino ma queste prime uscite con dichiarazioni pre e post partita annesse ci hanno lasciato in dote una certezza, Palladino non è un aziendalista ne tantomeno uno yes man. Sembra passata un eternità ormai da quando finita la passata stagione la Fiorentina si buttava a capofitto alla ricerca dell’allenatore per iniziare un nuovo ciclo, e non mancavano le critiche alla società per l’aver preferito Palladino a Sarri, scelta motivata secondo gli scettici, dal non volersi mettere in casa un profilo scomodo come Sarri ma cercando invece uno “Yes Man” ammesso e non concesso che questo termine voglia dire qualcosa.
Fatto sta che fin dalla tournée di Preston il tecnico gigliato ha sbugiardato critiche e scettici dimostrando di avere le idee chiare su ciò che vuole e il coraggio di fare richieste in pubblico davanti a microfoni e telecamere, partendo proprio dalla bocciatura su Terracciano in terra Inglese che ha portato all’arrivo di De Gea. Così come ieri sera dove a 7 giorni dalla fine del mercato ha chiesto alla società 4 acquisti, 2 difensori, 1 centrocampista e 1 esterno, il tutto senza mai lanciare segnali di rottura ma ribadendo la fiducia in una dirigenza che per ammissione dello stesso Palladino “sta lavorando benissimo”. Vedremo dunque se questo tipo di approccio dia la carica giusta a Pradè per soddisfare le richieste del mister.
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