Dopo i turbolenti giorni scorsi Fagioli ha incassato fiducia e vicinanza da tutta la Fiorentina. Qui ha trovato la casa ideale per esprimere un talento non comune, inquinato e non rovinato da errori pagati con il prezzo dovuto e per questo Nicolò giovane uomo e non Fagioli giovane calciatore ha chiesto di essere giudicato per quello che fa in campo.
Palladino gli ha affidato le chiavi della squadra che l’ex Juventus si è preso volentieri, ben sapendo a sua volta di dover ripagare la fiducia di Commisso, dei dirigenti, dell’allenatore, dei compagni, dei tifosi viola che l’hanno accolto con grande affetto: è volere oltre che dovere. «Adesso devo solo pensare a dare il massimo sul campo».
Non è casuale la frase con cui Fagioli ha chiuso il lungo sfogo via social, fatto col cuore per chiedere rispetto e ancora scusa a chi ha deluso, e infine con la testa per mettersi al centro della Fiorentina: quello che conta davvero per lui, adesso che ha una missione da compiere. Anzi due: riprendersi il ruolo da protagonista nel calcio italiano e ripagare il club della fiducia, dimostrata a gennaio e già reiterata non solo a parole e abbracci al Viola Park (primo tra tutti lo stesso Commisso) ma anche nei fatti con la decisione di riscattarlo a fine stagione. Ci vogliono 13,5 milioni (più magari altri 3 se scattano i bonus), accanto ai 2,5 già versati per il prestito oneroso. Che pochi non sono. Lo scrive il Corriere dello Sport.