Tare, direttore sportivo della Lazio, ha parlato alla Gazzetta dello Sport del caso Milinkovic e del suo passaggio sfumato all’ultimo secondo con la Fiorentina. Queste le sue parole:
“Milinkovic era al Vojvodina, lo seguii grazie a un amico. Alto come me, e quelle doti tecniche: un crack, ma non potevo garantirgli di giocare quanto gli serviva. Lo monitorai al Genk per mesi, poi andai a prenderlo. La Fiorentina aveva contattato suo padre e fu per rispetto a lui che Sergej andò a Firenze quel giorno, poi rispettò me e il rapporto creato con i suoi agenti. Funziona così nel calcio”.