Partiamo dalla fine, sentire a fine partita il tecnico del Toro Walter Mazzarri e il presidente Urbano Cairo lamentarsi dell’arbitro fa veramente pena e provoca imbarazzo. Per la cronaca, i due episodi che i due contestano sono due episodi in cui l’arbitro è stato perfetto, anche a detta di tutti le moviole televisive e delle principali testate.
Paragonare l’intervento killer di Rincon (i granata ringraziassero l’arbitro per il giallo, ci sarebbe potuto essere anche il rosso) a quello di Vitor Hugo è da gente che non vede. Successivamente, dire che, il Torino è stato penalizzato perchè c’era rigore su Belotti è non conoscere, non solo le regole del gioco del calcio, ma anche quelle del regolamento di falli e massime punizioni. Il teatrino televisivo di Mazzarri è stato scandaloso.
Sembrava sentir parlare il tecnico di una squadra derubata. Nulla di tutto questo. Assolutamente. Meno male che le immagini sono sotto gli occhi di tutti.
Tra l’altro anche il mondo viola avrebbe potuto protestare per un tocco di mano nell’area del Toro, non lo ha fatto per decenza. La stessa decenza che è mancata a Cairo e Mazzarri.
Torniamo a noi.
La partita di Torino è l’ennesima prova del “vorrei ma non posso”. La Fiorentina avrebbe potuto vincerla, ma anche perderla. Non è il risultato in discussione. C’è modo e modo di pareggiare, modo e modo di perdere e cosi vale anche per le vittorie.
La squadra vista a Torino è il manifesto dell’inespresso.
Andiamo per reparti, portiere e difesa (Lafont sfortunato sul gol subito) si sono dimostrati ancora una volta fortissimi. Vero, Milenkovic ha sbagliato sul gol subito e Vitor Hugo non è stato sempre impeccabile nei disimpegni, ma gli errori individuali vanno letti nel contesto. E il contesto ci racconta di una difesa che non ha davvero mai sofferto gli attacchi della squadra granata. Pezzella è su livelli altissimi e Biraghi, pur non sfoderando prestazioni da 7 in pagella, è sempre preciso e ordinato. Su questo va fatto un grande plauso a Pioli per come ha messo insieme un reparto arretrato da far invidia a tutti. Sopratutto per la giovane età che si mette in campo.
I problemi sono a centrocampo e attacco. La fase offensiva non esiste, gira sempre tutto intorno a Chiesa. Se gira il gioiello, la Fiorentina è pericolosa e crea occasioni. In caso contrario, il portiere avversario può tranquillamente essere uno spettatore retribuito della partita. Guardare ad esempio il primo tempo della gara contro i granata.
A centrocampo qualcosa non va. Tutti fanno un gran parlare di Veretout e del suo ruolo da regista. Lo sta facendo molto bene. Spostarlo in avanti? Magari, ma poi chi gioca al suo posto? Edimilson? Lasciamo perdere. Per carità, il gigante ex West Ham è un ottimo incontrista, ma con i piedi non è bravo, diciamo che non è la sua qualità migliore.
Gerson in questa squadra povera tecnicamente non può restare in panchina. Vero, spesso esce dalla gara, vero, a volta commette errori di sufficienza. Ma in una squadra che spesso, dal centrocampo in su, si fatica a fare due passaggi di seguito, uno come lui non può e non deve restare fuori. E’ l’unico che tecnicamente può inventare una giocato o avere il lampo per far partire un’azione.
In attacco c’è un problema grosso chiamato Simeone. Non segna, sbaglia tocchi e passaggi, non arriva mai sulla palla negli ultimi 20 metri. Il centravanti è quello che ti deve risolvere la partita con un colpo di testa, con un guizzo, con un movimento. Guardate le partite contro Lazio e Cagliari. Senza i guizzi di Immobile e Pavoletti le due squadre avrebbero segnato alla Fiorentina? Simeone proprio non va, sicuri che Thereau e Vlahovic siano peggio di lui?
..Chiusura sul presidente del Leicester, alla fine di questa scrittura è arrivata la notizia della sua morte. Dopo Astori il calcio europeo ha un altro grande lutto. Una preghiera per lui e per chi c’era su quell’aereo. Tristezza.
Flavio Ognissanti