“Pensavo che Commisso – ha detto Giancarlo Antognoni a La Gazzetta dello Sport – mi avrebbe contattato per spiegarmi il perché di questo divorzio. Se n’è lavato le mani. Barone mi ha detto che è stato Commisso a decidere tutto. Non pensate che avrei meritato un po’ di rispetto? Lui ha più soldi di me ma avere più soldi non giustifica certi comportamenti”.
Cosa avrebbe voluto chiedere a Commisso?
“Perché mi vuoi far fuori dalla prima squadra? Che errori ho fatto? Commisso ha sbagliato a non avere fiducia in me. Caro Rocco sono arrivato nella mia professione sul tetto del Mondo. Non dimenticarlo”.
“Ho capito che c’era qualcosa di strano quando ho avuto il primo approccio con Barone. Mi ha detto che quest’anno dovevamo ridurci tutti qualcosa e che avrei dovuto cambiare ruolo. Dovevo piazzarmi davanti al televisore a fare lo scouting di giovani. Ma era chiaro che si trattava di una proposta inesistente. Alcuni giorni fa Burdisso ha detto che lui oltre alla prima squadra si sarebbe occupato anche di trovare giovani di valore. Ho suggerito l’acquisto di Quarta”
“Non credo di essere il primo responsabile dei due anni disastrosi della gestione Commisso. Le scelte le hanno fatte Barone e Pradè. Io non ho avuto voce in capitolo. Sono deluso in particolare da Pradè che ho accompagnato nel suo primo approccio con Commisso. Bella riconoscenza”.
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