
Per parlare delle giovani promesse della Fiorentina, Labaroviola ha contattato in esclusiva Ireneo Ferrarini, padre del calciatore Gabriele classe 2000’in forza al Venezia.
Buongiorno Ireneo, tuo figlio Gabriele può definirsi un figlio d’arte?
“Mio zio Wando Persia e mio nonno Sergio sono stati Campioni d’Italia a La Spezia con la squadra dei Vigili del Fuoco nel ’44. Cordoba conosce la nostra storia visto che il suo amico Facchetti Jr. lo ha omaggiato di un libro che parla di quella squadra. La speranza è che Gabriele ripercorra le loro orme.”
Quest’anno 18 presenze ed un assist, quanto è cresciuto in un anno?
“Moltissimo, giocare in serie B lo ha messo di fronte a una categoria altamente qualitativa. Avrebbe potuto giocare anche di più, oltre al Covid ha subito anche un infortunio muscolare che lo ha limitato. Avrebbe giocato la finale playoff di andata senza una fastidioso gastroenterite che lo tenne fuori. Devo inoltre ammettere che anche lo scorso anno alla Pistoiese sia stato molto formativo, in quanto il primo anno tra i grandi”.
Ti aspettavi l’ascesa e la promozione del suo Venezia?
“Certamente, ho sempre creduto nel gruppo di Zanetti. Negli allenamenti ho saputo che tutti davano il 110%” e questo spiega tanto dell’ambizione di un gruppo di lavoro”.

Come valuti l’arrivo di Gattuso alla Fiorentina?
“Sicuramente è un salto di qualità. Uomo di prim’ordine e tecnico che si è progressivamente evoluto. Andare a Moena per mio figlio sarebbe un onore, perlopiù avendo modo di conoscere dal vivo il nuovo mister. Il percorso di Gabri in viola ci ha fatto mettere da parte il tifo per L’Inter”.
Pensi sia più utile restare in A nel caso, oppure giocare una B di altissimo livello per Gabriele?
“Per me è già pronto per il calcio dei grandi. Nel caso il mercato lo portasse in B potrebbe fare ancora di più la sua parte conoscendo la categoria. A Venezia si sono accorti del suo valore. Sono stato alla cena per la promozione ed ho ricevuto i complimenti da gente come Molinaro e mister Zanetti. Restare in Laguna sarebbe un piacere per Gabriele”.
Marco Collini
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