I primi segnali della rottura tra Mario Balotelli e il Brescia c’erano stati già prima del virus. Qualche problema mai risolto con Cellino, lasciato in stand by anche a causa del lockdown. Ma questo non è uno di quei casi nei quali il tempo ha risolto le cose. Anzi, sono peggiorate di volta in volta. E ora è caos totale.
Durante la quarantena il Brescia aveva dato a tutti i giocatori un programma d’allenamento da seguire per mantenersi in forma anche rimanendo a casa. Il minimo indispensabile, per ripresentarsi in una buona condizione al centro sportivo. Mario l’ha seguito? Sì e no. Non ha mai preso parte alle sedute online, per esempio. E quando la squadra è stata convocata per ricominciare gli allenamenti in campo, Balo ha avuto subito un faccia a faccia con Lopez: lui si sente in forma, ma in realtà è sovrappeso per non aver rispettato le indicazioni dello staff. L’allenatore lo fa lavorare a parte, Cellino è una furia. C’è la rottura. La società, stufa dei suoi comportamenti, non vuole farlo più allenare.
Mario presenta una lettera di reintegro e se la prende anche con i giornalisti: “Ma come fate a scrivere che non mi alleno al campo? Non pensavo di essere un fantasma invisibile” scrive sui social. Ricomincia a lavorare, sì, ma la pace non dura molto. Perché dopo qualche allenamento a intermittenza è lui a fare dietrofront e a non presentarsi più, ufficialmente per una gastroenterite. Fino a stamattina, quando l’attaccante torna al centro sportivo di Torbole Casaglia ma viene rispedito indietro
In attesa di capire se domani Balotelli si (ri)presenterà agli allenamenti, il Brescia aspetta la decisione da parte del collegio arbitrale sulla richiesta di rescissione del contratto. La squadra è ultima in classifica a -9 dalla salvezza, il rischio retrocessione è concreto e la società vorrebbe alleggerire il monte ingaggi partendo proprio da quello di Balo, che l’estate scorsa ha firmato un contratto di 3 anni a tre milioni per la prima stagione e poi a salire per le successive due.
Nell’accordo è presente anche una clausola, secondo la quale l’attaccante si libererebbe a parametro zero in caso di retrocessione del Brescia. Per questo, l’altra ipotesi, se non dovesse essere accettata la risoluzione immediata, è quella di aspettare la fine del campionato per capire quale sarà il futuro della squadra. In caso di salvezza, ci si siederà a tavolino per trovare una soluzione che vada bene a entrambe le parti.
Era iniziata come una favola, l’avventura di Balotelli a Brescia. Si sta trasformando in un incubo. L’attaccante aveva detto no al Flamengo per tornare nella sua città, ma la scintilla non è mai scoppiata: né con i tifosi, né con la società. E anche il suo agente Mino Raiola stavolta non ha mandato giù gli ultimi comportamenti di Mario. Tra i due c’è stima e affetto per un rapporto che va avanti da una vita, ma il procuratore conosce bene il potenziale di Balotelli e per questo se la prende con l’attaccante. Come un padre con il figlio. I sorrisi si sono trasformati in musi lunghi, le speranze sono diventate illusioni di una società che credeva per davvero a una rinascita di Mario. Oggi è tutta un’altra musica, Balotelli-Brescia: una storia mai decollata.
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