
Cristiano Biraghi ha parlato a Radio Bruno (CLICCA QUI PER LA PRIMA PARTE DELLE SUE DICHIARAZIONI), le parole del capitano viola:
Europa? Io sono equilibrato, dopo Torino ho sentito dire che siamo come gli altri anni, sembravamo essere tutti scarsi, dopo la doppietta io sono forte, dopo Torino era tornato ad essere come gli altri anni. Io questi li chiamo chiacchiere da bar. Dobbiamo fare il massimo e vedere dove saremo il 30 maggio e li dobbiamo dare i giudizi. A inizio anno non penso che l’obiettivo era l’Europa.
Le punizioni e i gol su punizione? Dietro c’è il lavoro, mi aiuta anche calciarne qualcuna in più, non sono Sinisa Mihajlovic, lui è un maestro di questo gesto tecnico. Ho studiato, ho guardo video, mi sono allenato tanto, si può migliorare sempre
Contro il Cagliari non dobbiamo sbagliare, giocare a Cagliari non è mai facile, in casa hanno uno spirito diverso e vogliono aggiustare la classifica. A noi delle loro difficoltà del Covid non deve interessare nulla. Partita piene di insidie
I nuovi arrivi? Si sono ambientati subito anche Piatek e Ikonè. Si è creato un bel gruppo ed è più facile arrivare, ci stanno dando una mano ed è importante.
Alla società ho sempre detto le mie intenzioni, due anni fa dissi alla società che sarei andato via solo per l’Inter e poi casualità si è fatta avanti l’Inter cosi sono andato via ma senza alcun tipo di problema con la società. Quest’estate ho detto che non sarei andato via per nessun altra squadra quindi con la Roma non si è proprio creato questo problema di andare via. Penso che si sia aperto un ciclo soprattutto come identità, era importante partire bene” conclude Biraghi
Biraghi: “Io sono sempre lo stesso, sono cambiati i giudizi. Noi come la prima Atalanta”