La storia di Leonardo Capezzi, classe 1995′ di Figline Valdarno è legata a doppio filo alla Sangiovannese. Infatti “Leo” ci gioca fino all’età di 12 anni.
“Ha ancora i nostri colori biancazzurri sul cuore, dopo la sua partenza è stato anche nella curva Sestini a tifare la Sangio. Ogni anno ci regala la sua maglia per i bambini del settore giovanile e come ogni mese di giugno passa dal campo sportivo per svolgere il preritiro. È sempre disponibile ed un esempio per tutti noi di San Giovanni” così dice di lui Omar Targi, storico team manager del settore giovanile alla Sangio.
Il distacco da casa è breve, la Fiorentina lo porta al grande salto, sette anni pieni di passione e crescita professionale. Il centrocampista era il faro di quel settore giovanile, uno che sembrava già vecchio per il carisma che emanava.
Poi arrivò il premio del ritiro di Moena con la prima squadra, il titolare era un certo David Pizarro, che alla domanda: “La Fiorentina fa bene a cercare un vice-Pizarro sul mercato? Il mio vice c’è già e si chiama Leonardo Capezzi” fu la risposta risoluta del Pek.
Un’investitura da un maestro del settore, la quale forse alla lunga ne ha condizionato il cammino.
Come capita spesso ai giovani usciti dal settore giovanile, le strade non sempre prendono la via più veloce per la maturità, così Capezzi ha fatto esperienza a Varese, Crotone (dove ha esordito una con Juric allenatore), Samp, Empoli e ora Salernitana.
Domani l’infortunio non gli permetterà di essere in campo, lì dove non ha potuto esordire in prima squadra ma che ha ancora nel cuore. E lo stadio c’è da scommetterci che lo avrebbe salutato con piacere, come ad un figlio da un po’ di tempo lontano da casa.
Marco Collini
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