
Gaetano Castrovilli ha parlato ai microfoni ufficiali della Fiorentina, queste le sue parole
“La cosa più bella è stato l’esordio al Franchi, vedere lo stadio pieno è stato emozionante. Il regalo più bello di Firenze per me è stata Rachele, la mia futura moglie. Ci siamo conosciuti in un locale, ci siamo scambiati alcuni sguardi e di li è iniziata la nostra storia. Lei mi ha unito di più a Firenze, perchè è fiorentina e i suoi genitori sono molto tifosi della Fiorentina.
So quello che i tifosi si aspettano da noi, dare sempre il 100% per la maglia, questo non mancherà mai. I tifosi sono il nostro 12′ uomo in campo, contro il Sassuolo c’è stata la prova di questo. La partita che ricordo di più? Quella in casa contro la Juventus il mio primo anno in casa, il pubblico mi ha fatto una standing ovation. Sentire la fiducia dei tifosi è importante
Il mio ultimo gol? L’ho cercato, volevo dare il mio contributo. Prima di entrare Dusan mi ha motivato, ho sentito la fiducia e questo per me è molto importante. Con Italiano la concorrenza è sana, e quando la concorrenza è sana questa fa solo bene alla squadra. In allenamento ti alleni meglio per cercare di andare meglio del tuo compagno di reparto.
I miei non salgono spesso a trovarmi perchè mia mamma lavora e quindi per lei è difficile. I miei ricordi infanzia? La spensieratezza e il giocare sempre a calcio sono ricordi dolcissimi. Il numero 10? Un grande responsabilità, spero di onorarla. L’arrivo di Italiano ci ha fatto cambiare tutti, lo meritano i tifosi e Firenze.
Al primo posto nella mia vita c’è Rachele, poi c’è il calcio. La vittoria dell’Europeo? Pur non giocando sono stato in un gruppo fantastico, con la forza del gruppo si può ottenere tutto. Emozione incredibile soprattutto dopo il periodo Covid molto tosto per tutti. Mi ha insegnato che bisogna sempre credere in noi stessi e nella forza dei compagni
Voglio fare i complimenti al mister perchè è un grande allenatore, il mister ci aiuta anche mentalmente. Il mio tallone d’Achille? Devo migliorare quando sono spalle alla porta. Chi mi motiva di più? Quando sono in campo penso sempre a mio nonno che non c’è più. I nuovi colpi? Si sono inseriti bene e velocemente, si sono integrati subito perchè siamo un bel gruppo. Adesso umiltà e piedi per terra. Il mio futuro? Non ci penso, penso solo al presente” conclude Castrovilli
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