Il giornalista fiorentino Stefano Cecchi ha commentato su La Nazione la partita tra Cagliari e Fiorentina disputata ieri sera all’Unipol Domus. Ecco il suo parere: “Era una delle classiche gare-trappola di fine stagione, con una delle squadre che, senza più obiettivi, gioca con quella leggerezza che può portare a travolgere l’avversario o a cedere, a seconda del caso. Il Cagliari di ieri è stato a metà strada. Ha messo impegno, forse giocando per celebrare Claudio Ranieri alla sua ultima gara («sardo subito», gli hanno scritto allo stadio come segno di affetto eterno), ma alla fine ha pagato la superiorità tecnica della Fiorentina.
La squadra viola non ha giocato bene, soffrendo per lunghi tratti l’intensità del Cagliari, ma ha prevalso alla fine grazie ai colpi dei suoi giocatori più talentuosi, come Bonaventura e Gonzalez, e alla freddezza dal dischetto di Arthur. Una vittoria certamente non travolgente, anzi: più di carattere che di gioco, e che probabilmente non rimarrà negli annali. Ma si dice che le vittorie siano come le ciliegie, una tira l’altra. Considerando ciò che succederà tra 7 giorni, conviene fidarsi della saggezza dei proverbi”.
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