Michele Cerofolini, ex portiere della Fiorentina e attualmente in forza al Frosinone in Serie B, ha rilasciato un’intervista a CalcioMercato.com, durante la quale ha ripercorso anche la sua esperienza a Firenze. Queste le sue parole:
“Qui a Frosinone il miglior momento della mia carriera? Il più alto in assoluto, forse, sono stati gli ultimi due mesi a Firenze con Italiano; ma questo periodo lo metto sicuramente tra i migliori perché sto avendo continuità di prestazioni. Quando Italiano mi disse che avrei debuttato? Eravamo in ritiro. La mattina dopo il risveglio mi vengono a chiamare dicendomi che il mister voleva parlarmi. Ci vediamo nel giardino dell’hotel e mi dice che ha fiducia in me, serve una buona prestazione per dargli modo di farmi rigiocare. Da quel momento fino all’arrivo allo stadio non l’ho vissuta benissimo, sentivo il peso della responsabilità. Ma la mia fortuna è che quando inizio il riscaldamento resetto sempre tutto e mi concentro solo sulla partita; ed è stato così anche quella volta.
Il miglior rigorista che ho avuto in squadra? Alla Fiorentina Pulgar, lui era illeggibile. Dopo gli allenamenti ci fermavamo sempre insieme, ma ammetto che gliene ho parati davvero pochi.
I miei maestri tra i pali? Buffon è il più forte della storia, ma il mio idolo era Casillas. Sportiello mi ha aiutato molto quando era titolare a Firenze e io alle mie prime esperienze, Terracciano mi ha supportato molto soprattutto dal punto di vista psicologico.
Contatti con i miei ex compagni alla Fiorentina? Sento ancora Ranieri e Sottil, con i quali siamo cresciuti insieme nel settore giovanile. Ma anche Mandragora, Castrovilli, Venuti, Saponara… Abbiamo una chat Whatsapp, anche se ultimamente la usiamo poco. E quando ci scriviamo cerchiamo di non parlare di calcio.
Martinelli? Lo conosco perché veniva in prima squadra ad allenarsi quando ero alla Fiorentina, è un bravissimo ragazzo con grandi potenzialità. Non vedo l’ora di vederlo giocare ad alti livelli per confrontarsi con i più forti, sono sicuro che farà bene.
Giocatore più forte con il quale ho giocato? Ribery, un calciatore folle. E’ arrivato alla Fiorentina a 37/38 anni, ma durante gli allenamenti saltava gli altri facendo soltanto finte di corpo: all’inizio sembrava che i giocatori si spostassero. E quando si metteva in testa che doveva vincere, prendeva palla e dribblava tutti”.