La consueta rubrica “Che fine ha fatto?” torna, in versione mondiale, con un approfondimento d’eccezione che ha come protagonista un (in)dimenticato ex viola… Di chi si tratta? Di quel Manuel Da Costa che, all’eta di 32 anni, ha fatto il suo esordio in una partita di Coppa del Mondo con la maglia della nazionale marocchina.
La storia calcistica di questo difensore classe 1986 inizia però in Francia, per la precisione a Nancy. È proprio con i biancorossi che il giovane centrale nato a Saint-Max inizia a muovere i primi passi nel calcio professionistico, debuttando in Ligue 1 a soli 19 anni e segnando uno storico gol nella semifinale della Coupe de la Ligue contro il Le Mans che spianerà la strada verso la conquista del trofeo. Le sue qualità, sia fisiche che tecniche, non passano inosservate: tanto che il PSV Eindhoven lo preleva dai francesi (per 1,5 milioni di euro) e lo fa addirittura esordire in Champions League.
La prima stagione lontano da casa è positiva, al punto di convincere la Fiorentina a sborsare 4,5 milioni di euro ed a fargli firmare un quinquennale. I presupposti, nell’estate 2007, sono più che positivi ma l’esperienza in viola del calciatore di origini portoghesi si riduce ad una sola presenza in prima squadra, datata 14 settembre 2008 (nella sconfitta per 2-1 sul campo del Napoli).
Prandelli non lo vede e, di conseguenza, la soluzione del trasferimento alla Sampdoria… Dove le cose, però, non vanno meglio. L’Italia, per Da Costa, resterà solo un sogno appena sfiorato: poiché dall’agosto 2009 inizia un lungo peregrinare che lo porterà a vestire le maglie di West Ham, Lokomotiv Mosca, Nacional de Madeira, Sivasspor, Olympiacos ed infine Istambul Basaksehir.
In mezzo ci sono ben 22 presenze con la nazionale portoghese under 21, arricchite anche da un paio di convocazioni con la nazionale maggiore, ed il passaggio, grazie al doppio passaporto, al Marocco. È proprio con la maglia della nazionale africana che Da Costa, all’82’ della partita contro l’Iran, ha arricchito la sua carriera con l’esordio nella fase finale dei Mondiali di Russia 2018.
Gianmarco Biagioni