Nella più sorprendente rivoluzione di mercato di gennaio, in una squadra in piena corsa per la Champions League, il testimone passa ora, inevitabilmente, a Raffaele Palladino. La Fiorentina, terza in classifica con una partita da recuperare, era a un punto dal Napoli e a tre dall’Atalanta quando, l’1 dicembre, è avvenuta la rottura con Cristiano Biraghi. Il capitano è stato il primo a finire sul mercato e, pur non avendo più giocato da allora, il suo trasferimento si è concretizzato solo ieri.
Insieme a lui, hanno lasciato la squadra altri sei giocatori, mentre in entrata sono arrivati cinque rinforzi. Tra questi, spicca il curioso caso di Nicolas Valentini: approdato a Firenze, ha lasciato il club senza nemmeno esordire, nel giro di un mese. Una rivoluzione totale, e ora la palla passa a Palladino. Con gli addii di Martinez Quarta, Kayode, Ikoné, Kouame, Valentini, Biraghi e Sottil, la Fiorentina deve ora integrare i nuovi innesti: Pablo Marí, Ndour, Zaniolo e Fagioli, oltre a Folorunsho, unico rinforzo disponibile per quasi tutto gennaio e acquisto prioritario per colmare l’assenza di Bove.
Il risultato è una rosa più snella, ridotta a 23 giocatori (inclusi tre portieri), su cui Palladino dovrà intervenire rapidamente per dare alla squadra una nuova identità e concretezza. L’obiettivo è ritrovare la solidità mostrata in autunno, quando la Fiorentina vinse otto partite consecutive (‘ultima l’8 dicembre contro il Cagliari), e dare continuità ai recenti successi contro Lazio e Genoa, che hanno interrotto un periodo di crisi da soli due punti in sei gare. Lo riporta il Corriere dello Sport.
Nazione: “Fiorentina-Inter la gara maledetta. Avrà un inizio insolito questa partita”