Con Moise The King e va bene. Imprescindibile, determinante, implacabile e ogni aggettivo di valore assoluto per definire l’attaccante viola non è mai sprecato. Ma nella Fiorentina di Milano là davanti, oltre al contributo di un Mandragora lucido nel servire il “penultimo” assist e Dodo micidiale nell’ultimo, c’è stato tanto di Alfred Gudmundsson: l’islandese per l’ora di gioco in cui è rimasto in campo (e il cambio non l’ha preso bene, a dimostrazione della voglia di dare ancora il proprio contributo) ha interpretato in modo personale e azzeccato il ruolo “libero” da compiti assegnato da Palladino per privare di riferimenti i calciatori del Milan.
Andando a cercarsi il pallone, sottraendosi alla marcatura di centrocampisti e difensori avversari, quasi nascondendosi per poi innescarsi li dove avrebbe potuto far male. E così ha propiziato il vantaggio viola. Gud e Kean: la coppia a cui si affida la Fiorentina per conquistare l’Europa. Lo scrive il Corriere dello Sport.