
A Robert Platek l’acquisizione dello Spezia è costata 24 milioni. Rocco Commisso ne ha spesi appena due in meno nel gennaio 2020 per acquistare il suo pupillo, Sofyan Amrabat. Basterebbero queste cifre, oltre a una storia agli antipodi, per raccontare cosa siano oggi Fiorentina e Spezia. Le due realtà hanno in comune una proprietà americana come Milan, Roma, Parma e Bologna. Fino a una settimana fa il club ligure era di Gabriele Volpi, poi è arrivata la svolta. Il passaggio nelle mani di Platek, che dal 2002 fa parte del fondo finanziario Msd Capital, è avvenuto per mano dello studio legale Chiomenti, lo stesso che scelse Commisso a suo tempo. A oggi le uniche similitudini fra i due club sono queste, per il resto le diversità sono davvero tante. Di investimenti e di risultati, oltre che di ambizioni.
Innanzitutto è il campo a raccontare storie diverse. La neopromossa ligure arriverà domani sera a Firenze con 24 punti in classifica, due in più della squadra di Prandelli. E, opposti, sono anche i risultati recenti. La comitiva di Italiano arriva da due imprese consecutive. La prima in casa del Sassuolo, la seconda — più eclatante ancora — contro il Milan di Pioli. Una vittoria senza repliche che ha fornito all’Inter l’assist per tornare prima da sola in classifica dieci anni dopo l’ultima volta e che ha acceso i riflettori su quella che doveva essere la cenerentola della serie A. La Fiorentina, invece, è a caccia del riscatto dopo aver perso contro Inter e Sampdoria. Sulla carta, sul piano tecnico i valori delle rose non sono nemmeno paragonabili. La cartina di tornasole è la classifica di serie A del monte stipendi. I viola sono settimi con una cfra complessiva di 55 milioni. Lo Spezia è ultimo, con appena 22 milioni investiti.Ma quello di domani sarà l’ennesimo spareggio salvezza, un derby americano che sia Commisso sia Platek la seguiranno in televisione dagli Stati Uniti. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
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