Franck Ribery, a margine di Fiorentina-Napoli, entra a 10 minuti dalla fine. Un paio di tocchi, qualche appoggio, fino al dribbling che gli farà capire in che mondo è venuto a giocare: tacco, trattenuta (cominciata fuori), proseguita in area, rigore nel 90% dei casi. Nell’altro 10% punizione dal limite. Comunque pericolosa, comunque qualcosa, non il gioco che prosegue. Caro Franck: ricordi Ovrebo? Ricordi il fuorigioco di un ettaro (nel 2010) di Klose? Ricordi il Bayern che “ruba” la qualificazione alla Fiorentina? Ecco, la tua nuova realtà è questa: Firenze, la più bella città del mondo, culla dell’arte e del rinascimento, che nel calcio non conta nulla. Nemmeno se il rigore viene fatto su Franck Ribery. Neppure se lo vedono Rai, Sky e Sportitalia. Neppure se lo vedono tutti, come avevano visto il rigore su Mertens, che era inventato. Una patetica simulazione. Questione di diritti televisivi, di bacino d’utenza, questione di soldi… come sempre. Il Napoli deve andare avanti e contrastare la Juventus. Sennò che campionato è? L’ennesimo (il nono) a favore della vecchia signora? Non sia mai, quest’anno il campionato italiano deve essere incerto, equilibrato fino all’ultima giornata. Ergo, il Napoli e l’Inter non devono perdere terreno. Sennò, chi ci compra a noi? Chi proverà interesse verso un campionato già deciso a settembre? Chi pagherà, chi comprerà i diritti televisivi? Quindi, Fiorentina, Sampdoria, Lazio, Milan, Atalanta, non vi lamentate… Prima o poi su di voi cadrà la mannaia del palazzo, del potere. Succederà che Juve, Napoli ed Inter (chissà perchè) vinceranno. Senza un motivo. Avranno un favore arbitrale, incomprensibile ai più, ma giustificato se pensate al ritorno economico. In pratica: Juve, Napoli ed Inter possono vincere. Le altre, nemmeno per idea. Cioè: io sono io, e voi non siete un c…. Il marchese del grillo ha sempre ragione, ed abita in tutti noi.
CASTROVILLI COME CLAUDIO MERLO. Mi disse una volta il secco: “Io indolente, io sfaticato? (al tempo si diceva, se Merlo si fosse allenato, se Merlo avesse avuto voglia, ndr…) Io andavo in verticale. Io spaccavo il centrocampo avversario. Facile andare in orizzontale, come facevano tutti gli altri centrocampisti. Poi, è ovvio: mi prendevo qualche pausa, ma quando partivo erano dolori. Altro che indolente…” Ecco, trasponete il tutto a 40 anni di distanza, e scoprirete Gaetano Castrovilli che (più o meno) si muove come il “secco”. Come Claudio Merlo. Allora, sono due le somiglianze più evidenti: 1) la capacità di giocare in verticale. Cioè: prendere la palla e puntare il centrocampo avversario. 2) Condurre il pallone, a testa alta, e trasformare l’azione difensiva in offensiva. Come faceva Claudio Merlo: in progressione, tagliare dentro e creare la superiorità numerica. Altra cosa, la collocazione tattica: la Fiorentina dello scudetto 68-69 vedeva Ciccio Esposito mediano (Pulgar), Picchio De Sisti regista (Badelj), Claudio Merlo mezzala (Castrovilli). Come vedete, anche tatticamente si ricrea la Fiorentina ye-ye: Badelj, Pulgar, Castrovilli, come De Sisti, Esposito, Merlo. Nel ’69 valse lo scudetto, nel 2019 vale passione, spettacolo. Quello che ci vuole per riavvicinare Firenze alla Fiorentina.
MONTELLA, TU QUOQUE? Conosciamo Vincenzo Montella: il gioco avanti a tutto. Il resto (la difesa) si vedrà. Ed infatti, contro il Napoli, abbiamo visto gioco, spettacolo ed intensità. Ma non è bastato. Qualcuno dice, non avremo sempre un Napoli di fronte: capiteranno Lecce, Verona, Sampdoria, Bologna… E allora vedrete che l’arbitro… Però, diciamo a Montella: al calcio si gioca in tanti modi, con 4-3-3, col 4-3-2-1, col 3-5-2. Proprio quest’ultimo era il modulo da schierare contro il Napoli. Stante l’assenza di terzini, si doveva giocare a tre dietro e a 5 nel mezzo. Più Chiesa e Vlahovic davanti. Ed il gioco era fatto. Poi, l’allenatore è Montella e, per questo, massimo rispetto. Però in presenza del Napoli, ed in deficit di organico (Venuti a sx, Castrovilli all’esordio) noi avremmo puntato sul sicuro. Noncurante di prove ed esperimenti vari. Comunque, fiducia nel Genoa tra sette giorni: la Fiorentina di Montella gioca e fa giocare. Il divertimento, come la vittoria (speriamo), sono assicurati.