
Per parlare del possibile prossimo allenatore della Fiorentina, Labaroviola ha contattato in esclusiva l’ex direttore sportivo che lanciò nei professionisti l’attuale tecnico del Sassuolo Roberto De Zerbi, ovvero Giuseppe Di Bari.
Buongiorno Giuseppe, come hai conosciuto De Zerbi?
“Siamo stati compagni di squadra nel Foggia, stagione 2002/ 2003. A livello di panchina invece lui veniva nel 2013′ dal titolo di campione in serie D col Darfo Boario. Da lì ci furono dei contatti, essendo il sottoscritto il ds dei rossoneri, ero rimasto colpito dal suo percorso”.
Che tipo di allenatore era all’epoca?
“Un innovatore, pensava al calcio 18 ore al giorno. A volte anche quando stava riposando. Il suo era anche allora un calcio molto propositivo Tanti calciatori sono migli orati sotto la sua mano. Al Foggia siamo arrivati fino alla famosa finale playoff contro il Pisa di Gattuso, un percorso soddisfacente che sarebbe potuto crescere ancora di più, magari perché no, fino alla massima serie. Roberto ha un carattere forte, uno che non rallenta mai la presa sui giocatori. “.
Negli anni come valuti il suo percorso?
“Sia al Benevento, preso quasi già retrocesso, riuscì a dargli una fisionomia riconoscibile in campo. Tanto fu che se nella prima parte la squadra non fosse stata ampiamente all’ultimo posto, avrebbe portato le Streghe alla salvezza. Ora al Sassuolo si sta imponendo ed il suo lavoro sta avendo ancora più onore. Tanti sono i calciatori che ha portato in Nazionale sotto la sua gestione”.

Rivedi in lui qualcosa di Montella?
“Conosco bene anche Vincenzo, e devo dire che nella sua prima esperienza alla Fiorentina ed ancor prima al Catania, dette lezioni di calcio soprattutto a livello offensivo. Ultimamente nelle sfortunate vesti al Milan, Siviglia, Samp e di nuovo Fiorentina sta mancando la sua impronta. Le orme di De Zerbi sono vicine al primo Montella”
Trovargli un difetto su cui è migliorato..
“Devo dire che si è migliorato in tutti gli aspetti, ma se devo citarne uno quello è senza dubbio l’aspetto difensivo. Ora ha un tecnico che studia solo la fase in questione. I risultati si vedono”.
Sarebbe adatta per lui una piazza come Firenze?
“Certo che sì, farebbe meglio ancora che a Sassuolo. Roberto è un passionale, saprebbe come farsi amare dalla piazza fiorentina”.
Marco Collini