
IL CAPITANO ANGELO DI LIVIO
Angelo Di Livio ha fatto parte della storia della Fiorentina, arrivò nel 99 e poi scelse di giocare in serie C2 dopo il fallimento, è stato un grande capitano e simbolo del ritorno in serie A. Lo ha intervistato TMW, queste le sue parole sulla squadra viola:
Cosa pensa della stagione europea della Fiorentina?
“Ieri potevano fare qualche gol in più, ma questa Fiorentina sta cominciando a piacermi. Perché sono due/tre partite che giocano bene, contro il Milan ho visto una grande viola, e questo mi fa ben sperare anche in vista del ritorno. Sono cresciuti, anche davanti dove le punte iniziano a fare gol. Ma è l’insieme della squadra che mi fa ben sperare”.
Sono passati 22 anni dall’ultimo trofeo alzato dalla Fiorentina e lei era in campo, pensa che possa essere arrivato il momento di sfatare questo tabù?
“Questa Fiorentina ha le potenzialità per arrivare in fondo sia in Coppa Italia che in Conference. Nella coppa nazionale sulla carta la strada sembra spianata ma occhio alla Cremonese che ha eliminato Napoli e Roma. In Conference è vero che ci sono squadre come la Lazio, il West Ham e il Villarreal, ma penso che qualcuna andrà fuori al prossimo sorteggio. La squadra però sta crescendo e questo mi dà qualche certezza in più”.
Commisso spesso è divisivo tra i tifosi della Fiorentina, lei che idea si è fatto del proprietario viola?
“Le cose che stanno facendo secondo me sono giuste. A cominciare dal Viola Park. Mi pare che ci sia l’idea di fare del bene per la Fiorentina, ma è anche vero che è arrivato il momento di non cedere i giocatori migliori come accaduto in precedenza. Io voglio rivedere una Fiorentina competitiva. La Fiorentina deve stare sempre tra le prime 7 in classifica. Vedo il Torino, vedo il Bologna, e la Fiorentina non la vedo e questo mi fa stare male”.
Lei è stato capitano dei viola, ora la fascia è intorno al braccio di Biraghi che è spesso criticato per il suo carattere. Lei come lo giudica?
“Lui alterna prestazioni buone a prestazioni meno buone, ma fa parte del rendimento di un giocatore. Non lo conosco di persona, però mi sembra che quando c’è da mettere la faccia è sempre uno dei primi che si espone”.
L’ammonizione di Biraghi una sua scelta o una leggerezza? Era diffidato e non ci sarà al ritorno