Il direttore sportivo della Cremonese Simone Giacchetta ha parlato a TMW, queste le sue parole a distanza di una settimana dal ritorno di Coppa Italia che si giocherà contro la Fiorentina al Franchi. L’andata è finita 0-2 per la squadra viola:
“La Serie A è una categoria nettamente diversa dalla B, confrontarsi con questa realtà non è semplice per una neopromossa che non aveva una base di calciatori consolidati. Abbiamo fatto un inizio entusiasmante come prestazioni, ma avaro di risultati positivi, questo non ci ha demoralizzato anche se la classifica è andata in difficoltà e ora ci troviamo a inseguire una salvezza veramente difficile.
Gli ultimi due risultati ci hanno ridato un po’ di sorriso e fiducia, il nostro obiettivo è quello di meritare l’apprezzamento della nostra proprietà e dei nostri tifosi, che voglio ringraziare ancora per il sostegno. Ti fanno riappacificare con il calcio, loro sono sempre lì a incitare e incoraggiare la squadra nonostante non vinca o dia grandissime soddisfazioni, infatti al termine delle gare casalinghe la squadra resta sempre lì sotto la curva per 10-15 minuti per cantare con loro. È un’altra gratificazione, piacere e un altro segno distintivo della Cremonese”.
Come si spiega la divergenza fra il cammino in Serie A e quello in Coppa Italia?
“In Coppa Italia abbiamo avuto anche quel pizzico di fortuna che in campionato non c’è stato, magari quando arriva la Cremonese che deve giocare contro il Napoli o la Roma forse qualcuno pensava di avere un turno agevole, facile, mentre per noi c’era la motivazione in più di confrontarsi con queste squadre. Abbiamo dato sempre il 100% e le altre ci hanno preso un po’ sotto gamba, ma abbiamo vinto con merito in entrambe le occasioni. Poi arrivare in semifinale è un risultato storico, questa Fiorentina è una Fiorentina forte, l’abbiamo visto sia in campionato sia in Coppa Italia, ha meno punti in classifica di quelli che meriterebbe per come sta giocando e penso che sia una candidata alla vittoria finale della Conference. Il ritorno sarà difficile, però ci siamo tolti questa soddisfazione”.
La salvezza non è però tutta nelle vostre mani
“Non è tutto nelle nostre mani, ma è nelle nostre mani dare il meglio che possiamo. Adesso abbiamo la trasferta di Udine e la gara in casa contro il Verona e sono due gare che potranno dire molto del nostro futuro anche se la classifica attuale non ti dovrebbe permettere di guardare oltre alla gara di Udine. L’imperativo nostro, personale e di gruppo, è dare sempre il massimo e dimostrare che in questa categoria possiamo starci nonostante le enormi difficoltà incontrate non vogliamo essere gli ultimi della classe”.