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Galli: “Se allenatore e direttore sportivo iniziano a invertirsi i compiti, non ci si capisce più nulla”

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Galli: “Se allenatore e direttore sportivo iniziano a invertirsi i compiti, non ci si capisce più nulla”

Redazione

20 Gennaio · 13:52

Aggiornamento: 20 Gennaio 2025 · 13:52

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L'ex portiere della Fiorentina Galli ha parlato a Lady Radio, toccando numerosi temi dopo il pareggio contro il Torino

L’ex portiere della Fiorentina Giovanni Galli è intervenuto a Lady Radio, parlando di numerosi temi caldi in casa viola dopo il deludente pareggio contro il Torino. Queste le sue parole:

Sul pareggio contro il Torino: “Ci si aspettava sicuramente qualcosa di più anche a livello di risultato. Dalla prestazione ti dico di no, in un momento come questo non ci si deve aspettare una bella partita ma solo i punti. Purtroppo gli eventi all’interno della stessa partita hanno portato i tifosi a fischiare. Sei in superiorità, vai in vantaggio e nel secondo tempo non giochi. Questa ormai è una costante di questa squadra, un tempo non lo gioca. Se le preoccupazioni sono superiori alle certezze, strada facendo ti sale la paura. E questo è quanto accaduto, è venuta la paura di fare qualsiasi cosa.”

Sull’identità di squadra: “Quando si dice di dare un’identità alla squadra si parla di carattere, fisionomia e gioco. Nei momenti di difficoltà ciò che ti aiuta è l’organizzazione. Nel calcio se tu non sei sereno non sei attento, e se non hai certezze addio. Ci sono tanti giocatori nuovi, e non ci sono calciatori che hanno una storia all’interno della Fiorentina, eccezion fatta per Sottil e Ranieri. Il gruppo storico è ridotto ormai all’osso, giocatori come Adli non sanno cosa sia la storia della Fiorentina, cosa significa giocare per la Fiorentina.”

Sulla situazione societaria: “La società comanda, la società decide e si affida a dirigenti per fare un progetto sportivo. Il direttore sportivo si deve confrontare con l’allenatore, che ha il dovere di allenare e di mettere nella condizione ottimale tutti i giocatori che la società gli mette a disposizione. Poi, l’allenatore ha il diritto di scegliere chi far giocare, però deve metterli tutti in condizione. Se i compiti si iniziano a invertire, non ci si capisce più nulla, e diventa un grandissimo caos.”

Sulla costruzione dal basso e gli errori contro il Torino: “Ci sono dei momenti e delle situazioni nelle quali la costruzione dal basso si può fare, altre in cui il calcio deve essere più semplice e meno estetico. Al di là di chi ha sbagliato tra Comuzzo e Adli, siamo al limite dell’area di rigore. Bisogna avere una certa predisposizione a farlo, è inutile cercare di fare una giocata se il calciatore non è in grado o non si sente di farlo. In un momento come quello della Fiorentina, non si va per l’estetica, per il fine. Non posso permettermi di combinare errori, o di fare come poco prima del gol, quando su Njie c’era Dodo a saltare di testa. Ma ragazzi, Dodo è alto 1 metro e 60, come fa a saltare centrale di testa?”

Sul cambio di Colpani: “Il cambio di Colpani non l’ho capito nemmeno io, non ho idea. Ieri è mancata la capacità di giocare in superiorità numerica, la Fiorentina non ha saputo interpretare la partita con l’uomo in più. Se la costruzione dal basso mi porta a questo, palla lunga e vincere 8 partite. Punto.”

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