Federico Bernardeschi non è ancora un giocatore bianconero. Non significa che non lo sarà, anzi la trattativa prosegue a oltranza tra accelerate e stand by: entro la fine della settimana o al massimo all’inizio della prossima, potrebbe arrivare uno dei brindisi più attesi di questa estate di mercato.
La giornata era iniziata con un certificato medico presentato dallo lo stesso 23enne che attestava il problemino allo stomaco: un foglio necessario a schivare le visite mediche a Firenze e il ritiro di Moena. Va da sé che è un’eventualità che vorrebbero evitare tutte le parti in commedia: i tifosi viola hanno fatto già penzolare al Franchi qualche striscione al veleno contro l’ex idolo, «colpevole» di alto tradimento, e non stenderebbero tappeti rossi in Trentino.
La Fiorentina ha poi reso noti i dettagli del certificato: «Tale patologia costringe il calciatore a osservare 4 giorni di riposo, come attestato dalla certificazione medica inviata». Aggirato il problema-ritiro, le attenzioni si sono concentrate sul summit tra l’a.d. bianconero Beppe Marotta e l’avvocato Bozzo: più che un semplice procuratore, è l’architetto della trattativa, il mediatore che avvicina due club rigidi dall’inizio nella loro posizione. Tra l’altro, i buoni rapporti con la Juve sono antichi e consolidati, come dimostra la trattiva che portò nell’estate del 2014 Alvaro Morata a Torino: in quel caso ci fu la manina dell’agente e il mondo Juve si aspetta la stessa conclusione.
La Gazzetta dello Sport