Per le strade della città, sui social o al telefono, la domanda è sempre la stessa: quando torna Moise Kean? Un interrogativo che è figlio più dell’affetto nei confronti del giocatore che della frenesia di riaverlo in campo. Perché non c’è dubbio che l’attaccante sia il motore dei gol della Fiorentina, ma è anche vero che ci sono dei tempi da rispettare. La linea della società è chiara: non si mette pressione a chi sta attraversando un momento di dolore e non verrà in alcun modo forzata la situazione per far rientrare l’attaccante. Quando se la sentirà, quando i familiari, la sua compagna e tutte le persone che gli vogliono bene saranno serene, tornerà a Firenze e si metterà a totale disposizione della maglia viola con la stessa determinazione avuta fino ad ora.
Questa è la speranza della Fiorentina sul campo, però adesso conta più che altro l’uomo, prima del giocatore. Oggi è venerdì e a ieri la Fiorentina non aveva informazioni precise sul ritorno del giocatore. Può essere in queste ore o più tardi, ma verrà rispettata la sua tranquillità. Che sia convocato, in panchina o titolare con l’Empoli ora non è possibile saperlo e non è nemmeno al centro dell’interesse del club che vuole solo abbracciarlo a distanza, aspettando di farlo al Viola Park. L’attaccante aveva lasciato il ritiro in Sardegna, prima della sfida di mercoledi scorso contro il Cagliari, per “motivi familiari” come ha fatto sapere la società e non è potuto scendere in campo per raggiungere, in aereo, la Francia dopo un rapido passaggio a Firenze. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.