Il calcio è fatto di momenti, di intuizioni, di esecuzioni. E spesso a fare la differenza in quei momenti, in quelle intuizioni e in quelle esecuzioni è la qualità. Ieri la Fiorentina ha vinto facilmente a Verona un po’ perché è più forte, un po’ perché Vincenzo Italiano ha preparato benissimo la partita e un po’ perché i suoi giocatori hanno inciso negli episodi determinan-ti. La scena se la prende Cristiano Biraghi, autore dello splendido gol che ha chiuso la sfida all’89: una punizione battuta da dietro la linea di centrocampo, che ha scavalcato Montipò ed è finita direttamente in rete. Un gesto tecnico bellissimo che ha nobilitato la prova dei viola, sempre in controllo della gara e bravi a concedere poco e a sfruttare le occasioni create.
La Fiorentina, che non vinceva dal 7 gennaio, non teneva la porta inviolata dal 6 novembre: un bel modo di festeggiare le cento panchine in Serie A di Italiano. E Biraghi adesso ha una storia bellissima da raccontare a figli e nipoti davanti al camino a Natale: quella volta in cui fece gol su punizione tirando da 57,91 metri. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.
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