
Commisso il 5 ottobre scarica ufficialmente Vlahovic e annuncia a tutto il mondo, con la rabbia di un amante deluso, che il contratto non sarà rinnovato. Mossa legittima, per carità, ma un tantino azzardata e per dirla in musica. In questo modo oltre a sancire il divorzio, si è messo Vlahovic nella peggiore condizione in cui si possa trovare un professionista, e cioè nel ruolo del carnefice che per avidità si diverte a spolpare la vittima. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.