Beltran e Gud si sono capiti, fra loro così come con il resto della squadra e c’è una curiosità aggiuntiva: i movimenti erano stati studiati e spiegati soltanto di fronte a una lavagna, non sul campo, perché dopo il forfait di Moise Kean per motivi familiari, non c’erano tempi e modi di provare la pratica sul terreno di gioco. Eppure tutto è stato assimilato, in una sorta di identità e personalità che la Fiorentina riesce a trovare quando è chiamata a uscire dai momenti di difficoltà. È già successo altre volte in stagione e la forza di reazione è sempre stata lo specchio del gruppo e del suo allenatore. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.