
Impegni ravvicinati, contrattempi e rotazioni. Forzato oppure obbligato, poco cambia. Il susseguirsi delle partite aveva messo alla frusta la Fiorentina e alle strette Italiano, costretto a ’inventarsi’ formazioni dettate da aspetti tecnici e indicazioni dettati dal momento. In altre parole equilibrismi precari tra idee tattiche e infortuni. Tutto questo fino a quando i viola hanno trovato ritmo, convinzione e continuità, nonostante alcune assenze forzate e giocatori impiegati ’a termine’. Di fatto la formazione tipo, quella idealmente più forte (anche se per il tecnico viola non esiste, tutti sono titolari intercambiabili) raramente è stata schierata. Soprattutto per la presenza a singhiozzo di un elemento: Nico Gonzalez. L’argentino in avvio di stagione, prima dei Mondiali, ha avuto mille contrattempi che alla fine gli hanno fatto perdere oltre a buona parte del campionato, anche alla spedizione vittoriosa della ’Albiceleste’ in Qatar. Alla ripresa del campionato non è stato facile per Nico ritrovare una condizione subito brillante, anche dovendo andare incontro alle esigenze tattiche della squadra.
Ma lui, con l’orgoglio di chi ha classe e talento, si è messo a disposizione, lottando e giocando quasi a tutto campo, anche in copertura. Insomma, senza andare troppo per le spicce, magari peccando di lucidità. Questa è una stagione in apnea. Non potrebbe essere diversamente, considerato il ritmo degli impegni sempre più calzante. Italiano lo sa bene che anche in questo aprile non ci sarà tempo per soffermarsi troppo a riflettere. Bisognerà essere sempre pronti, anche e soprattutto, a reagire a difficoltà e imprevisti con rapidità. Ecco perché la qualità dei più talentuosi potrà fare la differenza. A San Siro contro l’Inter è rimasto ai margini, anche perché rientrato solo alla vigilia della sfida dopo gli impegni con la nazionale campione del mondo. La vittoria con i nerazzurri l’ha vista dalla panchina, incitando i compagni, gioendo con loro e con la voglia matta di lasciare il segno. Magari già iniziando dalla gara di Cremona, crocevia importante di una stagione che potrebbe riservare soddisfazioni qualche tempo fa impensabili. Lo scrive La Nazione.