Robin Gosens, ospite al podcast di Copa TS, ha voluto raccontare il momento difficile del malore accusato da Edoardo Bove nel match contro l’Inter. Queste le sue parole:
“Quello che è successo a Bove ha avuto un forte impatto su tutti noi, e personalmente me lo porto dentro. L’immagine di lui a terra mi è rimasta nella mente per tanto tempo, anche perché sono stato uno dei primi ad arrivare da lui. Ci ha tolto una parte di forza mentale, tutto questo senza che ce ne rendessimo conto. Dall’esterno è difficile comprendere davvero quello che abbiamo vissuto in quel momento. Oggi viviamo in una società che premia solo le performance, e sembra che dobbiamo solo andare avanti, come se nulla fosse accaduto. Dopo tre giorni eravamo già in campo contro l’Empoli, senza aver avuto il tempo di fermarci a riflettere su quanto accaduto. Poi, la sua assenza si è fatta sentire in campo, perché era un titolarissimo, Bove faceva la differenza in campo. Abbiamo avuto paura, perché ti rendi conto che certe cose possono succedere a chiunque, anche a te.
Ero scioccato. Ha solo 22 anni, eppure in allenamento facciamo continui test su forza e resistenza, e lui è crollato senza un motivo chiaro, e nemmeno oggi si sa cosa sia successo. Momenti come questi ti fanno riflettere: se può capitare a un ragazzo così giovane e in forma, può succedere a chiunque. Io sono il tipo che ci pensa molto. Ora Edoardo è con noi e viaggia con la squadra, ed è una grande fortuna. Mi ha detto che vuole tornare a giocare il prima possibile, e quella sua voglia di farcela credo lo stia aiutando molto. Con il pacemaker non potrà tornare a giocare in Serie A, ma forse all’estero ci potrebbero essere delle opportunità.”
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