Cicco Graziani ha parlato a Radio Bruno ad una settimana dalla finale di Conference League tra Fiorentina e West Ham, queste le sue parole:
“La Fiorentina ci arriva bene al West Ham, la squadra è pronta, quella partita ci dà consapevolezza e autostima di pensare in grande, ha la sua forza, ce la giochiamo alla pari. Italiano sa già vita, morte e miracoli del West Ham, come gli inglesi sanno vita, morte e miracoli della Fiorentina. Non credo ci sarà superficialità e approccio sbagliato. Il rammarico della finale di Coppa Uefa del 90 contro la Juventus è stata di aver giocato due partite in trasferta, non era una squadra imbattibile e al ritorno potevamo vincere se avessimo giocato in casa.
In questa stagione c’è stata una crescita professionale non indifferenza, cresce l’autostima sia per la società che per i giocatori. Vincere vuol dire maggiori investimenti perchè andresti a giocare l’Europa League, al contrario se non vinci investiresti di meno sul mercato. Questa partita è lo spartiacque della stagione, in ogni caso sarà stata un’esperienza importante per tutti
Il rimpianto è non aver avuto sempre Nico Gonzalez quest’anno, adesso ci sta dando una mano vera e ci sta aiutando ad essere competitivi, ma lo dico con grande sincerità, io Berardi lo avrei preso, sa fare gol, sa saltare l’uomo, al di là dell’età e del costo del cartellino è un giocatore che mi è sempre piaciuto e che ci avrebbe fatto molto comodo
Se avessi allenato la Fiorentina avrei fatto giocare insieme Cabral e Jovic, quando hanno giocato insieme Jovic ne ha beneficiato, lui non regge da solo l’area di rigore, mentre lui da secondo punta si smarca meglio, ha più spazi, potrebbe essere molto più produttivo insieme a Cabral, certo che la stagione di entrambi non è stata positiva, il dilemma è decidere cosa fare il prossimo anno con loro
Mandragora o Castrovilli? Non lo so, dipende da che tipo di partita vorrà fare Italiano contro il West Ham, se attaccare o contenere, ma io penso che bisogna impostare la partita a prescindere dagli avversari”