È arrivato intorno alle nove di mattina. Mani in tasca, masticando una gomma. Albert Gudmundsson si è presentato così varcando la porta del tribunale distrettuale di Reykjavík insieme al suo avvocato difensore Vilhjálm Hans Vilhjálmsson. «Si dichiara non colpevole?», chiede un giornalista islandese che lo aspettava all’interno dell’edificio. «Si», ribatte il giocatore della Fiorentina. Il colpo di mercato della lunga estate dei viola: arrivato dal Genoa e ancora in attesa dell’esordio in campionato che potrebbe arrivare questa domenica a Bergamo. Il problema al polpaccio pare risolto: l’attaccante si è allenato insieme ai compagni prima di partire per la capitale islandese seguito da un preparatore atletico e da un fisioterapista entrambi della Fiorentina.
In calendario l’udienza e l’accusa di «cattiva condotta sessuale» per un caso dapprima archiviato e poi riaperto dopo il ricorso della donna che nell’estate del 2023 l’aveva denunciato per molestie sessuali. Era arrivata anche l’esclusione dalla Nazionale, dettata dal codice etico della federazione islandese che esclude dal gruppo (sia dagli allenamenti che dalle partite) un giocatore sotto indagine. L’udienza di ieri (a porte chiuse) è stata lunga e continuerà oggi, visti i tanti testimoni chiamati in causa da parte dell’accusa. Gudmundsson dovrebbe tornare regolarmente a Firenze questa sera così come da programma. Domani si aggregherà al resto dei compagni per l’ultimo allenamento della settimana, al Viola Park, prima di partire in serata per Bergamo.
Starà al tecnico Raffaele Palladino decidere se convocarlo per la trasferta sul campo dell’Atalanta (domenica ore 15). La sensazione è che possa far parte della lista e che potrebbe entrare a gara in corso per bagnare il suo esordio in maglia viola. Secondo l’accusa, Gudmundsson avrebbe usato «coercizione» nei confronti della donna che adesso, tramite i suoi legali, chiede che venga condannato alla pena e che paghi tutte le spese del tribunale.
Viene inoltre chiesto a nome della donna che il calciatore paghi tre milioni di corone islandesi (circa 20 mila euro) per i danni arrecati. La donna si appella all’articolo 194 del codice penale generale islandese in materia di reati sessuali, che recita: «Chiunque abbia rapporti sessuali con una persona senza il suo consenso è colpevole di stupro ed è punito con la reclusione da un minimo di 12 mesi a un massimo di 16 anni».
I legali di Gudmundsson sono sicuri di poter dimostrare la sua totale estraneità ai fatti. Il verdetto è atteso tra un mese (intorno al 10 ottobre) e poi entrambe le parti avranno tempo fino all’8 novembre per l’eventuale appello. In questo caso la sentenza definitiva slitterebbe alla prossima estate, così come tutte le considerazioni della Fiorentina sul riscatto del suo cartellino sul quale pendono alcune clausole. Inevitabilmente per Gudmundsson quelli appena trascorsi sono stati giorni molto particolari. Si è allenato, ha svolto sessioni individuali sempre seguito dai due professionisti della Fiorentina e in stretto contatto sia coi suoi compagni che col tecnico Palladino. L’infortunio è stato smaltito e Palladino dovrebbe convocarlo per la ripresa del campionato.
Difficile pensarlo titolare, vista anche la mancanza di ritmo partita per un giocatore che comunque ha quasi sempre lavorato a parte nelle ultime settimane. Più probabile che il tecnico decida di mandarlo in campo a gara in corso, sperando di aumentare il minutaggio di un giocatore fondamentale per il sistema di gioco dei viola. Per qualità, per gol e assist. Ma anche per quei movimenti congeniali al 3-4-2-1 della Fiorentina, alle spalle di Kean. Insomma, Palladino ha bisogno del suoi miglior Gudmundsson. Sciolto nelle gambe e libero di testa. Nel fine settimana è atteso anche il ritorno di Rocco Commisso. Lo scrive La Repubblica
LA PROBABILE FORMAZIONE DELLA FIORENTINA CONTRO L’ATALANTA