di Giancarlo Sali
Beppe Iachini ha già fatto le sue scelte per la prima di Campionato della Fiorentina, infortuni permettendo e considerando la squalifica di Amrabat. Avanti tutta col 3/5/2 al costo di sacrificare (come ruolo) qualche interprete, vedi ad esempio Federico Chiesa.
Ma proprio attorno al figlio d’arte ed a Milenkovic ruota tutto il futuro della Viola. Il problema grosso è che i 2 non sembrano voler rinnovare i propri rispettivi contratti in scadenza nel giugno del 2022. E stando così le cose la Fiorentina ci rimetterà comunque: se li cede quest’anno il loro valore di mercato risulterà svalutato dalle conseguenze economiche mondiali del Covid 19, ma se si arrivasse ad un anno dalla scadenza del contratto la cifra monetizzabile risulterebbe ancora più bassa.

Commisso comunque promette che partiranno solo se arriveranno delle offerte che lo soddisfino, mentre Iachini ha chiesto che la difesa non venga toccata per niente.
Dicevamo del mercato e di Chiesa e Milenkovic. Con la loro conferma troverebbero un senso le parole della conferenza stampa di Daniele Pradè: squadra fatta, al massimo 1-2 ritocchi. Con la cessione di uno dei 2 invece, oltre al sostituto la Viola punterebbe ad un bomber (il titolare per ora in quel ruolo è Kouamè secondo le gerarchie stabilite da mister Iachini), lasciando partire in prestito Vlahovic o rinunciando a Cutrone.
Incrociando le dita per gli infortuni di Biraghi e Pezzella (meno grave quello dell’argentino senza dubbio) rimediati nell’amichevole di sabato della Viola contro la neo promossa in Serie B Reggiana, la partita col Torino ci dirà già molto sulle potenzialità di questa squadra che, con l’esperienza aggiunta (Ribery, Bonaventura, Borja Valero) ai tanti giovani in rosa con un anno in più di Serie A sulle spalle, potrebbe regalare un campionato interessante, magari arrivando a ridosso delle posizioni europee.
Ma tutto dipenderà, come già ampiamente detto, da Chiesa e/o Milenkovic e dagli eventuali investimenti che verranno effettuati con il ricavato delle loro cessioni, che di certo noi non ci auguriamo perché potrebbero e dovrebbero invece rappresentare il patrimonio tecnico giovane della Fiorentina del futuro.
Chiudiamo con un punto interrogativo: non so se sarete d’accordo con noi, ma a questa squadra continua a mancare un regista di ruolo. Amrabat è forte, ma non ha le caratteristiche per farlo, e Pulgar ha dimostrato nella scorsa stagione, al di là della bravura sui calci piazzati, di non essere adatto alle ambizioni della squadra del patron Commisso. “Torreira vieni da noi”: allora sì che ci potremmo divertire sul serio…..
PS: Bentornato a casa tua Borja Valero!