Concluso il girone d’andata, è verosimile pensare che in casa Fiorentina sia già tempo di stilare un bilancio su questo primo scorcio di stagione.
Risposte evidenti, in positivo, hanno caratterizzato un inizio d’annata all’insegna di un progetto, quello con Vincenzo Italiano al timone della guida tecnica, che sin dai primi giorni aveva lasciato trasparire un clima più sereno e propositivo rispetto alle precedenti gestioni.
Il tutto, ben presto riversatosi sul responso del campo, ha permesso a società, squadra e tifosi, di ritornare finalmente a sognare un piazzamento europeo in vista della stagione 22/23, che malgrado l’opaco pareggio maturato nel match di ieri contro l’Hellas Verona di Igor Tudor, resta assolutamente alla portata.
Una visione, insomma, tutt’altro che pessimistica, che secondo l’opinione di chi vi scrive può essere racchiusa in tre aspetti fondamentali, che di seguito analizzeremo.
UNA RITROVATA IDENTITA’ TECNICA E DI GIOCO…
L’approdo dell’ex tecnico dello Spezia ha indiscutibilmente offerto un apporto diverso sul piano dell’identità di gioco della squadra. Un 4-3-3 solido, efficace e disciplinato, con centrocampisti votati al palleggio ed equilibrati in fase di interdizione, un giro palla pulito e di concetto, che pure permette ai tanti interpreti offensivi di potersi intercambiare nello sviluppo delle trame d’attacco. Una squadra che diverte, e si diverte..
LA DISCRETA PROFONDITA’ DELLA ROSA…
Aspetto assolutamente non di poco conto è poi quello relativo alla ottima varietà di interpreti a disposizione di Mister Italiano per produrre il suo calcio.
Detto del reparto avanzato (che oltre ai già presenti Vlahovic, Callejon, Gonzalez, Sottil, Kokorin e Saponara abbraccerà da gennaio anche il nuovo acquisto Ikonè), anche la linea mediana, solitamente schierata con un play davanti alla difesa e due mezze ali di supporto, pullula di interpreti, con continue rotazioni tra i vari Castrovilli, Pulgar, Torreira, Maleh, Bonaventura e Duncan che si alternano nell’undici titolare.
Non da meno il reparto arretrato, che vede in Terraciano e Dragowski due alternative di pari livello e nelle coppie formate da Milenkovic e Martinez Quarta al centro e Odriozola e Biraghi sulle fasce, due tandem di assoluta intesa ed affidabilità difensiva ed offensiva.
…E DUSAN VLAHOVIC
Una squadra che punta ad un traguardo importante come un piazzamento europeo non può prescindere da quello che viene proverbialmente definito ”bomber di razza”.
Il nove viola, attualmente capocannoniere del campionato con 16 reti, e nostro malgrado attenzionato dalle big europee in vista della prossima annata, ha assolutamente tutte le stigmate del potenziale campione (o fuoriclasse, se preferite). Tecnica, forza fisica, senso del gol, abnegazione a servizio dei compagni sono solamente alcune delle caratteristiche del classe 2000 di Italiano, autentico trascinatore della compagine viola ed assoluto idolo della Firenze calcistica.
Come noto, la questione legata al rinnovo del suo contratto in scadenza continua a tenere banco, ma le frattempo, la sua certa permanenza nella finestra invernale di calciomercato consente alla Fiorentina di tenerselo stretto almeno fino a fine stagione, riponendo cosi’ su di lui buona parte delle speranze europee del club.
Una squadra in salute, un gruppo unito ed un presidente con le idee chiare. Quest’anno la Fiorentina fa veramente sul serio.
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