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Il procuratore capo degli Arbitri di serie A è stato arrestato per spaccio internazionale di droga

Firenze, stadio A.Franchi, 03.10.2021, Fiorentina-Napoli, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

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Il procuratore capo degli Arbitri di serie A è stato arrestato per spaccio internazionale di droga

Redazione

12 Novembre · 14:24

Aggiornamento: 12 Novembre 2022 · 14:25

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Firenze, stadio A.Franchi, 22.10.2022, Fiorentina-Inter, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

C’è anche il procuratore capo dell’Aia (associazione italiana arbitri), Rosario D’Onofrio, ex ufficiale dell’esercito, tra i 42 arrestati nell’operazione di due giorni fa della Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta della Dda milanese per traffico internazionale di droga.

I vertici dell’Aia, che in questa vicenda si considera parte lesa, hanno appreso con stupore e sgomento la notizia. Già oggi in Comitato nazionale, il presidente Trentalange avrebbe annunciato le dimissioni di D’Onofrio, senza entrare nel merito delle motivazioni. D’Onofrio era stato scelto per la guida della Procura arbitrale con la nuova gestione e lo scorso 28 ottobre era stato deferito dalla Procura Figc, guidata da Chinè, per la mancata apertura di un formale procedimento disciplinare dopo la denuncia dell’ex assistente di A Avalos che contestava l’attribuzione di diversi voti.

Tra D’Onofrio e Avalos ci sarebbero stati alcuni contatti telefonici. Una vicenda che aveva destato qualche malumore nell’Aia, ma che per la Procura Figc non poteva non essere portata avanti. Secondo le indagini condotte dalla Dda dal 2019 al 2021, i 42 arrestati (italiani, albanesi e spagnoli) avrebbero introdotto in Lombardia oltre sei tonnellate di marijuana e hashish. Durante l’operazione è stata sequestrata quasi mezza tonnellata di droga, più mille ricariche per sigarette elettroniche a base di cannabinoidi.

“Sono sconcertato – ha commentato il presidente della Figc, Gabriele Gravina – Ho subito chiesto riscontro al presidente Trentalange sulle modalità di selezione del Procuratore, in quanto la sua nomina è di esclusiva pertinenza del comitato nazionale su proposta del presidente dell’Aia. Una cosa è certa, la Figc assumerà tutte le decisioni necessarie a tutela della reputazione del mondo del calcio e della stessa classe arbitrale”. Lo riporta Gazzetta.it

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