“È consentito l’allenamento in forma individuale di atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, dal Comitato Italiano Paralimpico e dalle rispettive federazioni, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento in strutture a porte chiuse, anche per gli atleti di discipline sportive non individuali”. Con questa ordinanza del governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, di fatto, Spal, Sassuolo, Bologna e Parma allo stato attuale potrebbero cominciare le sedute dal 4 maggio (a meno di ulteriori interventi governativi), dopo la sospensione per la pandemia di coronavirus. Il Parma, comunque, ha fatto subito sapere che intende aspettare il protocollo sanitario approvato dal governo.
L’effettiva ripresa degli allenamenti dei club professionistici emiliani (tra cui ci sono, appunto, i 4 di Serie A) non è comunque ancora certa. Nel caso il ministro degli Affari Regionali Stefano Boccia inviasse una diffida alla Regione Emilia Romagna, come ha già fatto con la Calabria, l’ordinanza di Bonaccini verrebbe congelata. Il premier Giuseppe Conte, riferendo alle Camere, aveva raccomandato di “evitare improvvidi salti in avanti”, messaggio diretto ai singoli governatori e sindaci, e di concertare col Governo le misure di riapertura. Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora aveva parlato del 18 maggio come data possibile per la ripresa delle sedute individuali per gli sport di gruppo, se i dati raccolti dal 4 al 18 maggio fossero stati confortanti.
Il Parma, secondo un’indiscrezione raccolta dall’Ansa attraverso fonti del club, si farà trovare pronto sia col suo centro sportivo sia per i test, ma convocherà i suo giocatori solo quando ci sarà un protocollo sanitario condiviso da tutti. Fino a quel momento non potranno esserci allenamenti.
Questi gli altri provvedimenti che riguarderanno l’attività motoria in Emilia Romagna da lunedì: “Riaprono parchi e giardini pubblici, sì all’attività fisica e all’allevamento e addestramento di animali. Riaprono i parchi e i giardini pubblici, ma i sindaci potranno disporre la temporanea chiusura di aree in cui non sia possibile garantire il rispetto del divieto di assembramento o delle distanze di sicurezza di un metro. Viene invece confermato il divieto di accesso a spiagge e arenili, sia in concessione che liberi, compresa la battigia. È consentita l’attività motoria e sportiva all’aperto come ciclismo, corsa, equitazione, pesca sportiva e caccia di selezione. Anche in questo caso, però, solo in ambito provinciale, in forma individuale e nel rispetto della distanza di sicurezza di due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro negli altri casi”.
Gazzetta.it