Vi proponiamo una fotosequenza del rigore concesso dopo il consulto al VAR ai nerazzurri. Il cross di Candreva sfiora letteralmente le mani di Hugo. Sky.it con Lorenzo Fontani spiega così l’accaduto:
Il concetto di “volontarietà” espresso nel regolamento com’è noto non viene considerato in maniera letterale, ma affidandosi ad alcuni parametri, che nemmeno in epoca Var però riescono a portare all’uniformità di giudizio. L’ultimo, esposto in più di un’occasione dal designatore Rizzoli, è quello che prevede una “presunzione di colpevolezza” quando il difensore usa il corpo per opporsi a un tiro o, come in questo caso, a un cross, e la presunzione di innocenza quando un difensore va a contrastare l’avversario sul pallone. Per questo il mani di Hugo diventa punibile (è certo che la scelta di Irrati e Mazzoleni sia stata condivisa) così come doveva esserlo (sempre secondo Rizzoli e la commissione arbitrale) quello di Dimarco in Inter-Parma. Perché allora in quella occasione il Var Rocchi non intervenne? Perché comunque c’è una percentuale di valutazione affidata alla sensibilità personale e a quel termine – volontario – che rende indigesti rigori come quelli di San Siro. C’è sempre il “movimento naturale” e la “distanza ravvicinata” che dovrebbero essere un’attenuante. Dovrebbero, ma l’interpretazione attuale privilegia altri aspetti. Con una certezza: come la giri la giri – e cambiare il regolamento rendendo punibili tutti i tocchi di mano sarebbe rischiosissimo – sul fallo di mano si continuerà a litigare.