“Il calcio nel mio Dna. Prima Antognoni e poi Baggio. Incontri fortuiti che hanno segnato la storia del calcio”. Parole di Antonio Caliendo, l’artefice della nascita della figura del procuratore sportivo, intervenuto quest’oggi a La Marsa Football Conference, queste le sue parole su Antognoni:
“Un giorno lessi sui giornali di un ragazzo che si chiamava Giancarlo Antognoni, la sua storia mi incuriosì, soprattutto per le sue origini. Una famiglia umile ma grandi e onesti lavoratori. Antognoni andò via di casa a 17 anni per intraprendere questo percorso da calciatore. Ci fu una battaglia fra Torino e Fiorentina per il cartellino di questo giovane giocatore. Questa cosa mi aprì la mente, e nel diario sportivo decisi di mettere la sua foto. Andai a cercarlo per chiedergli l’autorizzazione e proprio in quell’occasione constatai in prima persona dove dormiva e in che condizioni viveva dopo il trasferimento: una stanzetta davvero piccolo, nonostante fosse già un privilegiato. Al ritorno da questo incontro pensai che non ci fosse nessuno che poteva prendersi cura, poteva gestire gli affari di questo ragazzo, e infatti alla Fiorentina guadagnava una miseria. Tornai il giorno dopo e gli chiesi che volevo lavorare per lui. Così è nata la professione del procuratore sportivo. Adesso è tornato a Firenze da dirigente, ma penso che non sia mai stato ripagato per tutti gli sforzi che ha fatto”