I club di Serie A preparano la proposta da presentare alla FIGC per la riforma del nostro calcio: tante le possibili novità come raccontato da Repubblica questa mattina. Più che una riforma, una possibile rivoluzione. La Lega Serie A, secondo quanto riporta ‘La Repubblica’, lavora ad una serie di proposte che potrebbero radicalmente cambiare il nostro calcio. Un documento di 25 pagine diviso in 12 articoli e 45 voci: dal tesseramento di nuovi giocatori extracomunitari, al VAR ‘a chiamata’ passando per l’adozione di un salary cap. Sono davvero tante, insomma, le idee sul tavolo che verranno discusse dai venti club di Serie A prima di essere portate all’attenzione della FIGC.
SALARY CAP
Come detto, la Lega sta studiando l’introduzione di un salary cap sul modello spagnolo per impedire spese eccessive in rapporto al fatturato del club. Le società inadempienti pagherebbero col blocco del mercato, prevista invece una penalizzazione in classifica per chi utilizzerà strumenti destinati alle imprese in crisi.
GLI EXTRACOMUNITARI
I club potrebbero chiedere anche di poter ingaggiare due nuovi giocatori extracomunitari a stagione dall’estero senza necessariamente sostituirne altri. Inoltre la durata massima dei contratti dei calciatori verrebbe portata da cinque a otto anni, come avviene già in Inghilterra.
VAR A CHIAMATA
Riguardo al VAR, le società di Serie A spingono per l’introduzione della Challenge, ovvero la possibilità di richiedere direttamente l’intervento della tecnologia una o due volte a partita per ogni squadra.
COPPA ITALIA RIDOTTA
Inoltre, per ridurre il numero delle partite, la Lega Serie A, chiederebbe di fare valere alcune gare sia per il cammino in Coppa Italia che per il campionato.
SECONDE SQUADRE
Previsto anche l’allargamento dell’esperimento legato alle seconde squadre, con la possibilità di crearne una per tutti i club di Serie A. Le secondo squadre, a differenza di oggi, potrebbero retrocedere tra i dilettanti e anche far giocare calciatori fuori età con almeno 50 presenze nel club. Verrà richiesto infine di consentire nuovamente le multiproprietà come nel caso di De Laurentiis con Napoli e Bari.
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