
Giampaolo Marchini su La Nazione lancia una piccola provocazione: “Io sono un Cabralista convinto. Non è una novità. Ma per un semplice aspetto: il brasiliano non è un super bomber da Champions, come sta dimostrando nel Benfica. Ma non è neppure quello ’scarpone’ che comunque faceva tanta tenerezza per quel suo atteggiamento di impegno sempre e comunque, unito a un attaccamento alla maglia raramente visto. Insomma, un’empatia con il popolo viola che lo aveva adottato da subito. E lui, quell’affetto lo aveva convogliato in energia positiva e gol. Sì, proprio quelli che sarebbero continuati ad arrivare se non avesse giocato le ultime gare della stagione praticamente da infortunato.
Vale i 25 milioni spesi da Rui Costa? Probabilmente no. Sono però sicuro che oggi la casella dei gol fatti sarebbe molto più pingue rispetto a ora. Ma la critica non gli avrebbe perdonato errori (la Curva sì). Ecco che se lo avesse fatto Cabral (l’errore a Milano) il moto di sdegno sarebbe sfociato nel «E corre che sembra una gruccia…»”.