Davide Massa, arbitro internazionale di serie A, ha parlato in esclusiva a “30esimo Minuto” su Italia 7, queste le sue parole:
“L’arbitraggio adesso è cambiato tanto, finalmente siamo arrivati alla soluzione migliore. Il Var è stata una benedizione per noi, al contrario di quello che si è a volte detto riguardo il fatto che a noi arbitri potesse non piacere. Un calciatore lavora tutta la settimana per vincere la partita, noi lavoriamo tutta la settimana per cercare di non sbagliare, consapevoli di avere uno strumento che ti salva quando commetti un grave errore che può condizionare il risultato della partita, cosi da mantenere la centralità in campo di ogni arbitro
La preparazione se fai l’arbitro o fai il Varista è completamente diversa, poi farli entrambi ti permette di essere molto più completi. Da quando ricevo la designazione io studio tutte le possibili combinazioni possibili, da cosa provano le squadre, cerco di capire chi sono i giocatori che mi metteranno in difficoltà sotto certi aspetti e soprattutto di essere al posto giusto nel momento giusto
Nell’ultimo periodo ho arbitrato Inter-Milan, Lazio-Roma e Bari-Cagliari di serie B, cerco di studiare tutto in tutte le partite. Un arbitro fa bene quando sbaglia meno e Rocchi mi giudica in base a quante volte sbaglio. Quando arbitri a Roma so che partita è e so che rivalità c’è, ma lo studio è simile in tutte le partite. Ma al nostro livello capire se c’è una partita più importante delle altre è difficile perchè anche se guardi la classifica ti accorgi che è ancora tutto in ballo in tutte le partite si giocano tanto
Quest’anno è un luogo comune quello del numero dei falli fischiati all’estero rispetto che all’Italia, Rocchi ci ha fatto vedere delle statistiche e il divario è davvero minimo. Io vorrei fischiare pochissimo se dipendesse da me, il fischio d’inizio, quello finale e quello del primo tempo. Io tra l’altro sono catalogato come un arbitro che fischia pochissimo, quasi all’inglese, a me piace molto lasciar giocare. Ma sono i giocatori che determinano, l’arbitro fischia il fallo che deve fischiare. Io quest’anno ho arbitrato partite in cui ho fischiato 16 falli e un’altra partita in cui ho fischiato 42 volte, ma sono la stessa persone.
Sono innamorato di questo sport fin da ragazzino e adesso ancor di più, io parlo di calcio molto volentieri, oggi sono stato autorizzato ed è davvero bello e piacevole parlare di calcio in questi termini. La domanda all’arbitro a fine partita interessa solo quando c’è stato un episodio dubbio oppure un errore e quindi spesso interessa solo in termini negativi parlare con l’arbitro. Io ho la convinzione che chi decide non deve commentare, devono commentare gli altri, se ci dovesse essere questa apertura non avrei problemi a parlare
Ero sicuro che le discussioni con il Var non sarebbero finite ma le discussioni sono molte meno perchè gli errori commessi sono molti meno, pensate solo al fuorigioco. Oggi la discussione si è spostata sulla decisione di ricorrere o meno al Var ma in Italia c’è grande passione e quindi è giusto e bello anche che sia cosi
Il fuorigioco semi automatico l’ho trovato molto simile alla gol line technology e quindi è un grande aiuto, sono aspetti oggettivi ed è un aiuto che nel 2023 dobbiamo accogliere con grande favore, è un aiuto formidabile.
Faccio l’arbitro da 26 anni e in questa esperienza c’è tantissimo, un ragazzo che arriva giovane in serie A la verità è che della serie A non sai niente, si cresce sbagliando e stare in serie A non è facile, dico di avere grande forza, talvolta sapersi anche isolare, se sei arrivato in serie A vuol dire che sei forte e ci puoi stare in serie A. Il sogno di ogni arbitro è esordire in serie A, vale per tutti, dal momento in cui inizi è cosi. ho fatto l’esordio nel 2011 in Fiorentina-Lecce, è stata un’emozione incredibile superiore quasi la mio matrimonio. La musica della Champions League fa venire i brividi ma come l’esordio in serie A non c’è niente
Sono nauseato di parlare di violenza contro gli arbitri, pensavo fosse un argomento che si sarebbero superato con il passare degli anni con il progresso dell’umanità, è un qualcosa che non si può più sentire. Si tratta di qualcosa davvero di intollerabile, Gravina ha detto che vuole affrontare questa questione di petto. Questo non aiuta i giovani che vogliono intraprendere questo discorso ma il discorso è generale, adesso non si gioca nemmeno più in strada come si giocava prima”