Non è stata una passeggiata, ma la vittoria viola pesa, eccome, nel far sbilanciare la lancetta della Conference nella direzione della semifinale. Ranieri (con un’incursione da bomber e non da difensore centrale) e poi Mandragora (su rigore) risolvono bene le piccole carenze legate a un 3-5-2 facito di scelte ‘ribaltate’ rispetto alla squadra che gira bene in campionato. E poi De Gea decisivo nel finale su due incursioni slovene da infarto.
Nel turn over , oltre all’attacco (dentro Beltran e Zaniolo, fuori Kean e Gud), anche Dodo si becca un turno di riposo con Palladino che s’inventa Moreno nella posizione di esterno alto, a destra. In difesa si gioca tutto Comuzzo. Il Celje è ben disposto in campo. Si copre, ma cerca di aprirsi spazi con un contropiede insidioso. Delaurier-Chaubert e Matko cercano la porta.
Va finire che con lo scorrere dei minuti, il Celje prende coraggio e mette in mostra una tecnica apprezzabile. La Fiorentina soffre sulla corsia di destra (Moreno), ma anche Mandragora e Adli non sono brillanti. Bene, invece, Cataldi. Detto questo , i viola pescano l’episodio giusto al 27′ per segnare la svolta della serata. Ranieri s’inventa centravanti, raccoglie palla in area (a sinistra), si concede un doppio dribbling e calcia a rete, aiutato da un intervento-papera del portiere Silva.
La scossa del vantaggio aiuta la Fiorentina a crescere, ma le azioni da gol restano nel cinturone. Il Celje ha dato molto sul piano fisico e va a chiudere il primo tempo in riserva. La ripresa si apre con un cambio di posizione per Folorusnho che lascia la corsia di sinistra (dentro Parisi) per andare sulla destra (fuori Moreno).
Il ritmo del match rimane così e così e arriva anche il primo tiro in porta del Celje con Svetlin. Nessun rischio per De Gea che respinge di pugno. Siamo al quarto d’ora quando la Fiorentina raddoppia sfruttando un nuovo episodio a favore. Pestone di Karnicnik ai danni di Mandragora (il Var conferma il fallo) e dal dischetto è proprio Rolly a mettere la firma sul 2-0. Occhio però. La partita non è finita. Ed ecco il fallo in area di Pontracic su Matko. Rigore. E svantaggio dimezzato dal dischetto da Delaurier-Chaubet. Palladino si sbraccia e si lamente dalla panchina. L’ 1-2 può riaccendre la fiducia del Celje. Ha ragione il tecnico viola, visto che a tre minuti dal 90′ De Gea è prima costretto al miracolo per un’ incornata di Vuklisevic e poi su Edmisoln. Brivido caldissimo e fischio finale che arriva liberatorio. Appuntamento alla prossima settimana, a Firenze. Ma non chiamatela passeggiata. Lo scrive La Nazione.