Su Robin Gosens l’allerta in casa viola, adesso, è davvero molto alta. E non è una frase fatta, visto che dall’espressione (e dalle parole off records) di Raffaele Palladino nel post partita di Milano si intuiva già tutto il timore che lo stop del tedesco potesse prevedere tempi di recupero lunghi. Report ufficiali legati alle condizioni del terzino non sono per il momento arrivati (anche perché lo staff medico viola preferisce monitorare le condizioni dell’ex Atalanta giorno dopo giorno, per capire quale sia la terapia giusta da mettere in pratica) e dunque, ad oggi, ogni previsione circa il suo ritorno in campo rischierebbe di essere azzardata.
Anche per questo è difficile conoscere con esattezza quando il giocatore potrà riprendere a giocare: scontata, in ogni caso, la sua assenza sia giovedì in Conference contro il Celje che domenica in campionato con il Parma. L’unico a esprimersi sull’argomento è stato, nel pre-gara del match col Milan, il dg Ferrari, che tuttavia non ha regalato grosse certezze: «Robin ha avuto un fastidio relativo a un suo vecchio problema» ha svelato, «sa però come affrontarlo, per fortuna. Stiamo cercando di capire come rimetterlo in pista il prima possibile». In ogni caso quello che sembrava un fastidio al ginocchio (così era stato derubricato dalla Fiorentina dopo la vittoria sull’Atalanta), rischia ora di diventare una piaga non di poco conto per la truppa viola, che potrebbe dover fare a meno per un tempo indefinito (e nella fase cruciale della stagione) di un giocatore indispensabile, costringendo contestualmente a un tour de force Parisi.
Sul fronte Gosens c’è poi il filone legato al suo contratto: al riscatto obbligatorio del tedesco mancherebbero una manciata di presenze (tra le quatto e le sei da almeno 45° in base a quante sfide giocherà la Fiorentina fino a fine stagione), uno stop più lungo del previsto del terzino cambierebbe le carte in tavola anche su questo fronte. Lo scrive La Nazione.